Ricette e molte altre idee “Homemade” per questa Pasqua da vivere in modo alternativo
Quest’anno vivremo una Pasqua un po’ diversa dal solito, ma possiamo renderla ugualmente speciale. Per farlo non basta soltanto immaginarla o guardarla in tutto il suo splendore dalla finestra, anzi! Anche se le pasticcerie e le rosticcerie sono chiuse, le gite fuori porta e le celebrazioni sono interrotte, noi questa Pasqua possiamo ancora festeggiarla, toccarla, sentirne i profumi e gustarla, riscoprendone le antiche tradizioni attraverso le ricette fatte in casa dai nostri nonni.
Fortunatamente, la Campania ha da sempre un’attenzione particolare a tutte le ricorrenze di carattere culinario e così dalla fellata alla pastiera (dalla A alla Z), a Pasqua siamo ricchi di tradizioni. Ciò che va a nostro vantaggio è che non c’è niente che non si possa riprodurre a casa nostra (decorazioni comprese). Perciò questa settimana rimbocchiamoci le maniche, accendiamo i nostri forni e fornelli e spezziamo la monotonia di questi giorni!
Uno sguardo sulla tradizione della Settimana Santa
A Napoli i riti della Settimana Santa cominciano dal giovedì Santo, giorno in cui si può preparare e gustare la zuppa di cozze. In origine, questo delizioso piatto veniva preparato dagli abitanti del Borgo Santa Lucia. Con il passare degli anni, le persone hanno cominciato a recarsi nei migliori ristoranti per degustarla. Ora che non è possibile, certamente possiamo riprodurre una versione personale di questa ricetta, prendendo spunto da una delle migliori zuppe di cozze, preparate da: A figlia d’o’ marenaro.
Per la video-ricetta clicca qui:
Tra la notte del giovedì e le prime ore del venerdì Santo invece, a Napoli si è soliti visitare i “sepolcri” chiamati così, ma impropriamente, poiché si tratta di visitare l’altare della reposizione, dove cioè viene deposto Gesù Eucaristia, in occasione della giornata dedicata all’istituzione dell’Eucaristia avvenuta durante l’ultima cena.
A confermare ulteriormente l’uso inappropriato del termine è il sepolcro stesso, che rappresenta infatti la “tomba” e cronologicamente parlando, in quel lasso di tempo, la morte di Gesù Cristo non è ancora avvenuta.
Come alternativa, per vivere attraverso un simbolo quel momento, si potrebbe preparare una pianta di grano, oppure decorarla se la si ha già pronta in casa.
Lo Sciogliersi della Gloria (l’annuncio della Resurrezione di Cristo) avviene tra la notte del sabato Santo e la Domenica di Pasqua, al suonare delle campane ed è qui che si concentra il tempo propizio da dedicare ai preparativi in cucina.
La tradizione a tavola
La tradizione vuole che si parta da un abbondante antipasto composto da:
- Fellata: diverse tipologie di formaggi e salumi tagliati a “felle” cioè a fette, inclusi capicollo e ricotta salata.
- Tortano e/o Casatiello, entrambe torte rustiche, ma con una differenza. I prodotti utilizzati per realizzare i due rustici sono pressoché gli stessi, tra farina, strutto, salame, pepe e lievito. A cambiare è un solo elemento: le uova. È tutta qui la differenza tra le due preparazioni. Mentre nel Casatiello sono aggiunte uova sode nell’impasto e uova crude e intere in superficie (dove sono tenute ben salde da pezzi di pasta disposti a croce), nel Tortano queste si inseriscono già sode a spicchi, solo nell’impasto.
- Fave, che fanno da condimento ai due rustici per renderli ancora più unici insieme a del buon vino.
- Uova sode, simbolo di rinascita.
Sua maestà “il casatiello” e la regina “pastiera”
Per la ricetta del Casatiello preparato da Gino Sorbillo:
Per quanto riguarda il primo piatto -ammesso che lo si voglia preparare- non c’è una pietanza tipica, anzi, la scelta del primo piatto è del tutto personale o legata alla tradizione familiare.
Come secondo: con le patate o con i piselli, purché sia agnello, pietanza che deriva dalla Pesach o Pasqua ebraica. C’è chi lo prepara arrosto, con contorno di patate e chi invece con i piselli. In questo caso anziché al forno, lo si fa in padella.
C’è chi coglie anche l’occasione di questa festività per preparare la minestra maritata, piatto che si è soliti assaporare durante le cene di Natale.
Dulcis in fundo: uova di Pasqua e pastiera, dolci tipici del periodo che non possono mai mancare sulle tavole dei napoletani.
Per la ricetta delle uova di Pasqua fatte in casa senza stampo:
https://www.eataly.net/it_it/magazine/come-fare/come-fare-uova-pasqua/
Per la ricetta della pastiera preparata dal pasticciere napoletano Mario Scaturchio:
Per concludere i preparativi è necessario presentare le pietanze su una tavola ben apparecchiata, curata… e quale momento migliore per rendere i più piccoli partecipi e farli collaborare nella preparazione delle decorazioni?
Non serve avere a disposizione tantissime cose, si può optare anche per dei lavoretti di riciclo creativo. Ad esempio, si potrebbero realizzare dei segnaposto con uova colorate, oppure con i gusci decorati e tagliati a metà che fanno da recipiente per una piantina da donare a ciascun commensale. Oppure ancora, utilizzando sughero, stuzzicadenti e piccole sagome (di pulcini, coniglietti e uova) è possibile realizzare un’altra versione di segnaposto.
Anche piegare i tovaglioli con forme particolari può risultare un buon decoro.
Per il centrotavola: fiori freschi dal giardino insieme a delle candele, oppure un bel biglietto colorato dai bambini.
Ora che disponete di tutti i consigli necessari per rendere anche questa Pasqua speciale, non vi resta che mettervi all’opera!
Serena Pasqua dalla redazione Cercolinfo!
A cura di Laura Imperato
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