I LIBRI DI FIORE: ”Lettera a un bambino mai nato” di Oriana Fallaci

Fiore, appassionata di lettura

Oriana Fallaci, giornalista e corrispondente di guerra nei conflitti più importanti del tempo moderno, è stata definita”uno degli autori più letti e amati del mondo”.

È quindi con un certo timore reverenziale che ci avviciniamo a descrivere un suo libro.

Lettera a un bambino mai nato” è un classico della letteratura di tutti i tempi e merita di essere letto e perfino anche riletto (in seguito approfondiamo le motivazioni di questa affermazione).

Il libro, che la stessa scrittrice definí “l’apoteosi del dubbio”, è il monologo di una donna che aspetta un figlio e vive questa maternità non come un dovere, bensì come una scelta personale, non facile e piuttosto dilemmatica.

Al giorno d’oggi probabilmente la maternità  consapevole può sembrare un’ovvietà, ma nel contesto storico del 1975( anno di pubblicazione del libro) , la Fallaci si inserisce nel vivacissimo dibattito sull’ aborto scuotendo  le coscienze con mille interrogativi a cui non offre un’unica definitiva risposta(o forse si?! Lo vedremo più avanti) .

La maternità, il fondamento stesso della natura femminile, suscita emozioni, gioie e timori contrastanti.

LA MIA OPINIONE SUL LIBRO

“Lettera a un bambino mi nato”, a mio parere, va letto e perfino riletto, perché a seconda del momento e degli stati d’animo che viviamo, ci porterà a considerazioni e riflessioni differenti. O almeno questo è l’effetto sortito su di me.

L’avevo già letto ai tempi del liceo, in piena convinzione che l’unico scopo della vita fosse essere madre, non avevo i dubbi della protagonista del libro, anzi leggendo, quasi indignata avevo sentenziato: “è inaudito!!! ma come può una donna non desiderare un figlio con tutta se stessa?!”

Poi l’ho riletto intorno ai 30 anni, non essendo madre né moglie, anzi piuttosto presa da altri progetti e interessi, alla ricerca di una realizzazione soprattutto professionale ed  ho meglio compreso e condiviso i timori di una donna libera, che di fronte alla prospettiva di una maternità inevitabilmente si sente  condizionata e obbligata a ridimensionare progetti e ambizioni.

Adesso la domanda che mi pongo, alla luce della terribile epidemia dalla quale sembra non riusciamo a venir fuori, è ulteriormente  diversa.

Mi chiedo se sia veramente  giusto mettere al mondo (e quale orribile mondo!!!) un bambino, un innocente a cui lasciare in eredità un enorme carico di guerre, ingiustizie e di tremende  e  inaspettate pandemie?!?!

Nessuno più di Oriana Fallaci, col suo stile diretto e appassionato, può offrire tanti spunti di riflessione,  può empaticamente trasmettere tante emozioni e suscitare le reazioni piu contrastanti…per poi illuminarci con una risposta, eccola, piu bella e inaspettata:”nulla è peggiore del nulla”!

E allora si, la risposta è un sì alla bellezza crudele e affascinante del mondo, un sì alla vita e alla sua imprevedibile varietà!

https://www.instagram.com/p/B_TB8_rg1Ep/?igshid=12xenff00xvw0

Articolo a cura Fiore Rea

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