Coronavirus: le fake news che ci spaventano

Non si fa altro che parlare di Coronavirus, epidemia emersa da quasi un mese in Cina, a Whuan. 

Tale virus si sta diffondendo più rapidamente del previsto, ma ce n’è un altro che dura da secoli, ancora più difficile da contenere:

quello delle fake news, che da sempre, ma in particolare in questo periodo, fa allarmare più del dovuto le persone, creando confusione e terrorismo mediatico su ciò che realmente concerne il Coronavirus.

La battaglia contro le fake news è decisiva e complicata:

Decisiva perché con la cattiva informazione si genera il panico e si inducono le persone a tenere comportamenti sbagliati e complicata perché è sempre difficile arginare il clamore che portano con sé queste notizie false. 

La difficoltà sta anche nel fatto che l’epicentro dell’epidemia è in Cina, cioè in un paese dove le persone sono utenti attivissimi dei social media e dove però c’è una rigida censura di Stato sulle informazioni.

Diffusione di post allarmistici

(Immagine di Milano events.it)

Da qui ne consegue la diffusione di post allarmistici, i quali si basano sul preconcetto che il governo cinese non ci stia dicendo tutta la verità.

D’altro canto però, certe volte purtroppo il governo cinese sembra confermare ed incentivare questo pregiudizio.

Un esempio? Prendiamo il caso dei due famosi ospedali che un esercito di gru ed operai costruiranno“nel giro di una settimana” a Wuhan. 

Inizialmente alcuni giornali cinesi e un ministro hanno condiviso festanti l’immagine di una parte dell’edificio finita in appena 16 ore, ma quell’immagine era stata presa da un sito di case, di annunci immobiliari, ed è di un edificio realizzato a mille chilometri di distanza. 

Tutto questo ci manda in confusione.

Forse si sarà trattata solo una gaffe per provare a rassicurare il mondo sul fatto che la Cina fosse impegnata a contenere il virus con la capacità di farcela. 

Anche perché è venuto fuori che i due ospedali dovrebbero essere inaugurati il 3 febbraio, sperandoche sia vero.

Perciò in questo scenario misterioso quanto drammatico, quali fra le tante notizie su questa pandemia che girano sul web sono vere? C’è realmente da preoccuparsi? Cosa c’è da sapere sul Coronavirus?Lo scopriremo insieme.

(Immagine di thedailybeast.com)

Cosa bisogna smentire

Non è vero che questa forma del virus sia stata brevettata qualche anno fa da una casa farmaceutica inglese.

Che dietro l’epidemia ci sia Bill Gates, soltanto perché la sua fondazione è impegnata sul fronte dei vaccini e risulta fra i donatori della suddetta casa farmaceutica.

Non è vero che il virus sarebbe il risultato di un esperimento militare americano finito male.

Il video della blogger che mangia con gusto un pipistrello, non ha nulla a che fare con l’epidemia, visto che è stato girato alcuni anni fa in un’isola dell’Oceano Pacifico.

Sono fasulli molti dei video che circolano in rete, per esempio quello dell’infermiera con la mascherina sul volto che non risulta essere una infermiera di Wuhan.

Non è vero che i pacchi o i prodotti provenienti dalla Cina siano infettati, in quanto il virus è trasmissibile soltanto da animale a uomo oppure da uomo ad uomo.

Dunque anche frequentare negozi cinesi non comporta alcun rischio, a differenza di come alcuni messaggi che girano su Whatsapp vorrebbero far credere.

Non è vero che assumere Tachipirina previene l’ insorgere dei sintomi del coronavirus

Insomma, è consigliabile fare davvero tanta attenzione alle fonti da cui provengono certe notizie e certi contenuti multimediali, perché con l’avvento di internet e dei social, chiunque può scrivere ed inoltrare ciò che vuole, attribuendo il senso che più preferisce. 

Si sa che mostrando “il drammatico” si ottiene sempre più visibilità.

(Immagine di mercurynews.com)

Cosa bisogna sapere

Il coronavirus consiste in un’ampia gamma di malattie: dal comune raffreddore alla più grave sindrome respiratoria mediorientale (MERS).

Il Coronavirus ha molti ceppi piuttosto conosciuti, ma quello sviluppato a Wuhan non è mai stato precedentemente identificato nell’uomo.

È molto simile ai virus SARS, MERS e l’influenza suina, dalla quale prende circa l’80%/90% del patrimonio genetico.

Se può rassicurare, già nel 2006 il nostro Ministero della Salute aveva diffuso un documento molto dettagliato nel quale veniva spiegato come preparare il Paese ad una pandemia virale.

Il protocollo è ormai più che consolidato e prevede prima di tutto l’identificazione dei casi, seguita da una serie di misure per ridurre i contagi.

Ci sarà la creazione di nuove procedure nate con lo scopo di ridurne la diffusione e garantire il funzionamento dei servizi sanitari essenziali.

Non è ancora stato identificato il luogo in cui sia avvenuto il primo contagio.

Alcuni studiosi cinesi hanno parlato di serpenti, ma altri hanno smentito questa ipotesi sottolineando la necessità che serva un mammifero per trasferire questa tipologia di Coronavirus.

Primo contagio

Per il momento si sospetta che il primo contagio sia avvenuto nel mercato di animali vivi di Wuhan.

  • Si può rimanere infetti con questo virus anche mangiando del cibo crudo.
  • Attualmente, una cura per il Coronavirus cinese non esiste, ma la realizzazione di un vaccino contro il virus cinese è possibile.
  • È stato dimostrato che farmaci per combattere l’HIV possono risultare efficaci nel trattare il nuovo coronavirus. Per questo la National HealthCommission cinese ha deciso di renderli un “trattamento raccomandato”.

Come agire 

Indipendentemente da cosa si sa o meno, pochi gesti potrebbero aiutare a scongiurare il contagio. Di seguito è allegato il vademecum da mettere in pratica per la prevenzione.

(Immagine di nextquotidiano.it)

Per prevenire il contagio:

– Lavarsi le mani con cura (con il sapone e per almeno 40 secondi)

– Tossire e starnutire coprendosi la bocca con il fazzoletto o con il gomito della giacca (non con le mani)

Intanto, fidiamoci solo di fonti ufficiali e autorevoli, per evitare inutili allarmismi ed eccessive preoccupazioni. 

A cura di Laura Imperato

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