Chi può dire di non aver mai avuto un mal di testa in vita sua?
Quasi tutti avranno provato cosa significhi avere quella sensazione di male che può essere pulsatile o continua nelle diverse zone della testa.
Immaginate che ci sono persone che hanno mal di testa con un’altissima frequenza e sono costrette ad usare di continuo farmaci per attenuare il dolore.
Si stima che l’emicrania come mal di testa primario abbia una prevalenza del 14,4% in entrambi i sessi.
È stata classificata come il più alto contributo alla disabilità nella popolazione con meno di 50 anni nel mondo.
Ricerche sull’emicrania
Sono state condotte ricerche approfondite per chiarire i meccanismi patologici dell’emicrania.
Alla base del dolore sembra ci siano come responsabili:
- La disfunzione vascolare;
- Depressione da diffusione corticale (CSD);
- L’attivazione della via del trigemino;
- Lo stato pro-infiammatorio e ossidativo.
Le conoscenze sui meccanismi fisiopatologici dell’emicrania dovrebbero essere quindi integrate in un approccio terapeutico multimodale per migliorare la qualità della vita nei pazienti.
Una recente revisione ha selezionato le diverse prove scientifiche e, secondo i risultati attuali, si ritiene che la dieta chetogenica (KD) e la dieta Atkins modificata abbiano un ruolo importante nella neuro-protezione.
Migliorando la funzione mitocondriale e il metabolismo energetico, compensa la disfunzione serotoninergica e diminuisce il livello del peptide correlato al gene della calcitonina (CGRP) sopprimendo la neuro-infiammazione.
Quindi dieta chetogenica per tutti?
Ovviamente no, deve essere valutato da uno specialista nella sua programmazione durante le varie fasi da seguire ed anche successivamente nelle fasi di transizione.
La dieta chetogenica non è quindi un semplice: “elimina i carboidrati”.
Ritornando alla chetosi e al mal di testa: secondo la ricerca in vitro, si ritiene che la chetosi possa attenuare la gravità dell’emicrania attraverso vari fattori:
- Compensazione della disfunzione serotoninergica;
- L’inibizione dell’eccitabilità neuronale;
- La riduzione della sintesi e del rilascio di CGRP;
- Depressione da diffusione corticale (CSD);
- Il miglioramento della funzione mitocondriale cerebrale.
Inoltre, studi su modelli murini hanno indicato come la chetosi possa prevenire l’ infiammazione neurogena che si ritiene svolga un ruolo importante nella patogenesi dell’emicrania.
Dieta a basso contenuto glicemico
Si può quindi anche ipotizzare che la prescrizione di una dieta a basso contenuto glicemico, possa essere promettente nel controllo del mal di testa, emicrania.
Attraverso l’attenuazione dello stato infiammatorio l’obesità e il mal di testa, in particolare l’emicrania, sembrano collegarsi tra di loro da meccanismi come per l’appunto l’infiammazione e la funzionalità ipotalamica irregolare.
L’applicazione di strategie dietetiche per la perdita di peso potrebbe dunque anche ridurre gli attacchi di emicrania.
Un altro importante intervento dietetico che potrebbe essere efficace nel miglioramento del mal di testa / emicrania è legato all’equilibrio tra l’assunzione di acidi grassi essenziali, omega-6 e omega-3.
Questi accorgimenti dietetici parrebbero influenzare le risposte infiammatorie, la funzione piastrinica e la regolazione del tono vascolare migliorando la qualità di vita di quei soggetti che soffrono spesso di mal di testa / emicrania.
Per quanto riguarda, invece, la dieta di eliminazione, potrebbe essere principalmente efficace nei pazienti con emicrania con sensibilità alimentari una volta identificate quali esse siano.
A cura del Dott.Pasquale Napolitano.
Leggi anche:
Leggi anche: https://cercolinfo.it/index.php/2019/11/20/dolcificanti-e-dimagrimento/