Guerra dei dazi, dati macroeconomici deludenti, elezioni primarie in Argentina, crisi di governo in Italia, Banche Centrali pronte ad agire, anche quest’anno agosto si e’ confermato come un mese ricco di notizie e di eventi che hanno generato volatilità sui mercati finanziari.
Approfitto del rientro dalle vacanze per fare alcune considerazioni sulle principali asset class e sulle loro potenzialita’ da qui a fine anno.
La raccolta sul mercato obbligazionario continua ad essere corposa, ormai i titoli di Stato con tassi negativi superano i 15-mila miliardi di euro e in Danimarca alcune banche hanno addirittura iniziato ad offrire ai propri clienti mutui a tasso fisso negativo.
In questo mondo che funziona al contrario, dove chi si indebita non solo non paga, ma addirittura riceve dei soldi dal creditore, diventa difficile offrire un ritorno positivo al risparmiatore, a meno che non si pensi che i tassi di interesse da negativi diventeranno sempre piu’ negativi, in un gioco all’infinito.
Conseguenze
Ad un certo punto la tendenza si invertirà ed allora gli effetti sugli investitori che spesso non accettano perdite sulla componente governativa, saranno potenzialmente devastanti. Più rinvieremo quel momento, più difficile sara’ gestire le ripercussioni che si creeranno.
Intanto l’attesa per l’azione delle Banche Centrali nei prossimi mesi dovrebbe fornire ulteriore sostegno anche alle obbligazioni societarie.
La scelta può essere declinata in diverse forme, oltre a quella tradizionale plain vanilla su titoli Investment Grade e High Yield, anche attraverso i bond convertibili per sfruttare l’opzionalità azionaria e con le strategie non direzionali che aiutano a contenere la volatilità di portafoglio.
Nell’attuale contesto di mercato, mantenere un approccio difensivo investendo sul mercato monetario risulta particolarmente penalizzante.
A questo punto la scelta dei metalli preziosi acquista una doppia valenza: in quanto bene rifugio svolge una funzione di protezione dai rischi geopolitici, ma diventa addirittura un’alternativa al parcheggio di breve termine che offre rendimenti negativi.
Il mercato azionario, infine, sostenuto in questa fase piu’ da aspettative di manovre monetarie espansive che da’ crescita degli utili, risulta ancora attraente se confrontato con i rendimenti obbligazionari, e con valutazioni in linea con la media storica.
Lo scenario rimane tuttavia fragile per l’instabilita’ di fondo generata dalle continue tensioni geopolitiche di GAM (Italia) SGR “Il contenuto delle notizie e delle informazioni trasmesse con il titolo “Parola al mercato” non possono in alcun caso essere considerate una sollecitazione al pubblico risparmio o la promozione di alcuna forma di investimento ne’ raccomandazioni personalizzate a qualsiasi forma di finanziamento.
TITOLI top✅
Descrizione | Ultimo prezzo | Var % |
Beghelli | 0,283 | +17,92% |
BCA MPS | 1,51 | +4,14% |
CASTA DIVA GROUP | 0,504 | +3,70% |
AGATOS | 0,14 | +3,45% |
RELATECH | 2,255 | +3,44% |
PRIMA INDUSTRIE | 13,38 | +3,24% |
BCA PROFILO | 0,1645 | +3,13% |
ALFIO BARDOLLA | 1,905 | +2,97% |
IGD | 5,49 | +2,81% |
FULLSIX | 0,728 | +2,54% |
Grande giornata per Beghelli, che mette a segno un rialzo del 2,56%. I primi movimenti sono stati vivaci per il titolo, che ha dato inizio alla sessione a 0,235 Euro, sotto il top del 30 agosto, per poi incrementare la performance in giornata e finire in miglioramento a 0,24, attorno al livello migliore della riunione.
Lo scenario su base settimanale di Beghelli rileva un allentamento della curva rispetto alla forza espressa dal FTSE MIB. Tale ripiegamento potrebbe rendere il titolo oggetto di vendite da parte degli operatori.
Ribasso scomposto per l’Istituto di Rocca Salimbeni, che archivia la sessione con una perdita secca del 4,86% sui valori precedenti. L’esordio è stato positivo per il titolo che è partito a 1,54 Euro, collocandosi al di sotto dei livelli migliori del 30 agosto, per poi deteriorare progressivamente la performance nel corso degli scambi e terminare ancor peggio a 1,45, verso i minimi di giornata.
A livello comparativo su base settimanale, il trend di Monte Paschi evidenzia un andamento più marcato rispetto alla trendline del FTSE MIB. Ciò dimostra la maggiore propensione all’acquisto da parte degli investitori verso Banca Monte dei Paschi rispetto all’indice.
TITOLI FLOP❌
Descrizione | Ultimo prezzo | Var % |
EPRICE | 0,561 | -8,33% |
IMVEST | 0,208 | -6,31% |
ENERTRONICA | 1,415 | -5,35% |
NEOSPERIENCE | 9,14 | -4,79% |
SITI – B&T | 2,96 | -4,52% |
ASKOLL EVA | 1,58 | -4,24% |
MONDO TV SUISSE | 0,91 | -4,01% |
TREVI FIN IND | 0,298 | -3,25% |
HEALTH ITALIA | 4,4 | -3.08% |
EUKEDOS | 1 | -2,91% |
Brilla l’azienda leader dell’e-Commerce italiano, chiudendo la seduta con un aumento del 22,89%.
Nella giornata abbiamo assistito ad un avvio con forza ed apertura a 0,504 Euro, sotto i massimi della seduta precedente, con rafforzamento delle quotazioni nel corso della sessione e chiusura in crescendo a 0,612 in prossimità dei massimi di seduta.
Se si confronta l’andamento del titolo con l’indice FTSE MIB, su base settimanale, ePrice mantiene forza relativa positiva rispetto all’indice, dimostrando un maggior apprezzamento da parte degli investitori rispetto all’indice stesso (performance settimanale +26,97%, rispetto a +4,15% del principale indice della Borsa di Milano).
Grande giornata per Imvest, che mette a segno un rialzo del 24,72%. La partenza è stata rosea per il titolo che ha esordito a 0,181 Euro risultando inferiore ai picchi della giornata precedente, per poi ampliare la performance nel prosieguo della riunione e terminare in volata a 0,222, prossimo al valore più alto della seduta.
L’analisi del titolo eseguita su base settimanale mette in evidenza la trendline rialzista di Imvest più pronunciata rispetto all’andamento dell’indice di riferimento. Ciò esprime la maggiore appetibilità verso il titolo da parte del mercato.
Articolo a cura di Vincenzo Balzano
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