9 – Come vestirsi ad un matrimonio

È tempo di matrimoni. Maggio, giugno, settembre (ma non solo, a dire il vero), sono i mesi più affollati in fatto di inviti a ricevimenti di nozze.

Alcuni di voi, affezionati lettori di questa rubrica, mi hanno chiesto: “Mimmo, sono stato invitato ad un matrimonio… come mi vesto?”

Ora, sapete già che la mia risposta è “dipende” ma in questo caso ci sono delle regole ben chiare da rispettare.

Per cui questo “dipende” in effetti non ha ampi margini di scelta.

Partiamo dal presupposto che il matrimonio è un’occasione seria. Importante per gli sposi, dove si pronuncia un giuramento e, nel caso di un matrimonio religioso, viene celebrato un sacramento.

In ogni caso, anche con rito civile, è un atto formale dove due persone si prendono un impegno, si spera, per la vita.

Pertanto noi invitati non possiamo mancare di rispetto a tutto questo. Non nei modi, né a maggior ragione nell’abbigliamento. Dunque la parola chiave di questo articolo è sobrietà.

Lo spazio che dedichiamo al nostro estro, se di tale si tratta e non di cafonaggine, sarà ben poco; e relegato a pochi accessori che tra poco vi dirò.

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Sobrietà

A meno che non si tratti di un Royal Wedding o di un matrimonio istituzionale, non è il caso di indossare un completo formale (Smoking, Frac, Tight) anche perché, vorrei ricordare che nei canoni dell’eleganza classica, il matrimonio viene riportato nella categoria di cerimonia semi formali.

Tuttavia se il matrimonio è di sera ed è impostato su un certo livello di formalità, potreste scegliere un tuxedo.

Infine, dovreste tener presente che, stando al galateo, gli invitati non devono in alcun modo far sfigurare gli sposi, che sono i protagonisti dell’evento.

Pertanto ecco che ora dovrebbe risultare più chiara la parola chiave di poc’anzi: sobrietà. E allora come ci si veste?

Appunti: Ai matrimoni si va con il completo 

Non sono ammesse eccezioni.

  • No agli spezzati (per quanto io li adori).
  • Decisamente no al jeans.
  • No al casual in generale.
  • No a tutto quello che non sia un abito.

Se volete essere davvero eleganti, quindi adatti all’evento, dovrete indossare un abito.

Scusate, ma non c’è alternativa che valga la pena di discutere.

Abito

Ok. Capito questo, vediamo quale abito e quali accessori a corredo si possono o meno indossare ad un matrimonio.

  1. La scelta del tessuto: io direi che un fresco lana è l’ideale. Può essere usato più o meno tutto l’anno a meno dei mesi più rigidi, dove è indicato l’abito in pura lana, e a meno di un matrimonio in piena estate, dove potreste azzardare un abito in lino; ma io opterei comunque per un fresco lana di grammatura molto leggera. Questo tessuto infatti, può essere più o meno pesante (di qui la grammatura) e di conseguenza più o meno caldo.
  2. Il colore: qui la scelta è quasi obbligata. Mi spiego. I colori possibili sono tre (nero, blu e grigio). Il nero è da escludere a meno di una sola eccezione: che non sia espressamente indicato dagli sposi nell’invito. Solitamente viene riportata nella partecipazione la dicitura “è gradita cravatta nera”. E chiaramente, queste poche parole, per chi le sa decodificare, dicono già cosa indossare… Se così non è, restano il blu e il grigio. Allora io direi, ma non è obbligatorio, che, siccome il grigio è un colore più indicato in contesti lavorativi, il blu è un’ottima soluzione. Il grigio chiaro, forse d’estate. Ma qualunque sia il colore, direi liscio non a fantasia. Nemmeno a quadri o a righe. A limite, se proprio volete, optate per i motivi di lavorazione del tessuto (es. spigato)
  3. Il modello: beh anche qui un monopetto due bottoni è da considerarsi un evergreen. Eviterei il doppiopetto, che per i più robusti può essere sostituito da un abito a tre pezzi. Forse, ma a patto di non fare scivoloni con i tessuti in raso o lucidi, potreste pensare ad una giacca ad un bottone. Ma attenti perché davvero è un campo minato. Nei negozi ci sono completi ad un bottone davvero terribili.
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Camicia

Procediamo dunque con la camicia, e anche in questo caso, vediamo come sceglierla:

  1. La scelta del tessuto: la camicia deve essere di qualità. 100% cotone di alta qualità. Sono da preferire tessuti come il cotone operato, il doppio ritorto e il piqué. Questi tessuti hanno una struttura che li rende più rigidi pur restando morbidi; così che scendano senza grinze anche dopo ore, anche dopo diversi seduti/in piedi. Buono non vi pare?
  2. Il colore: Bianco. Non aggiungo altro. Come se esistesse anche un’alternativa?! Mah…
  3. Il colletto: considerando che farete (e poi capirete perché) un nodo windsor alla cravatta, io direi di optare per un colletto alla francese. Questo perché il nodo windsor è voluminoso e richiede più spazio tra le punte del colletto rispetto a quello italiano che è più stretto.
  4. I polsini: qui potete usare quelli ripiegati a doppia asola per i gemelli (uno dei pochi accessori in cui osare ad un matrimonio)
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Cravatta

Ed ora passiamo alla cravatta.

Cominciamo dai no:

  • evitare i papillon (a meno del tuxedo per le cerimonie serali, dove l’abito e soprattutto la camicia sono predisposti proprio il papillon),
  • sconsigliati i cravattini,
  • no alle cravatte in maglia, a quelle di lana, e sempre no a quelle sintetiche.

Per il matrimonio a cui siete stati invitati, indossate una bella cravatta di seta. Magari di manifattura italiana.

Circa il modello è davvero semplice non sbagliare. Prendete una classica cravatta, dalle dimensioni standard (7 cm), avendo cura di far caso alla lunghezza.

Mi spiego meglio. Il nodo windsor citato prima, è quello più adatto per le occasioni semi formali; perché è un nodo importante, voluminoso, che riempie bene il collo mettendolo in risalto, dandoci una fiera impostazione del volto e proprio per il suo grande sostegno, difficilmente si sposterà o si allenterà durante l’intera giornata. Si avete capito bene:


Appunti: Ai matrimoni (soprattutto ma non solo) la cravatta non si toglie mai! Per nessuna ragione al mondo. Non si allenta, non si slaccia, non si toglie. Mai.

Tuttavia questo nodo ha il contro di richiedere più stoffa rispetto al nodo semplice (4 in hands) e dunque c’è il rischio che la cravatta risulti corta.


Appunti: la punta della cravatta deve lambire la cintura dei pantaloni. Nè troppo sopra da far sporgere la camicia, né troppo sotto da coprire la cintura. 

Perciò dite al negoziante, dove la comprate, che farete un windsor, vi darà la lunghezza giusta per voi. Diversamente, provatela prima di acquistarla.

Venendo al colore e al motivo, io preferisco il tinta unita per le cerimonie.Tuttavia se proprio siete amanti delle cravatte a fantasia, scegliete quelle con micro fantasie o cosiddette “punto a spillo”

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Eviterei le cravatte a righe “regimental” perché troppo formali e quelle a quadretti perché troppo sportive. Insomma eviterei volentieri cravatte chiassose e sceglierei ancora una volta la sobrietà.

Circa i colori, mi vengono in mente: il grigio perla, il rosa antico, l’azzurro chiaro; ma sentitevi liberi di scegliere il colore che più vi piace, purché non faccia a cazzotti con il resto del completo e soprattutto che non sia troppo sgargiante.

Ricordate che l’abbigliamento per un matrimonio non è un modo per far sapere a tutti quanto siete divertenti. Per quello ci sono le feste, gli aperitivi e le cene in terrazza.

Scarpe

Orbene, le scarpe. Non c’è molto da dire. Davvero, lo dico senza spocchia. Oxford nere.

Per intenderci quelle, erroneamente, conosciute in Italia con il nomignolo di “francesine”. Per capire meglio il senso di questo imperativo. Userò un vecchio motto inglese sulle scarpe:

Appunti: No brown in town 

Gli inglesi sono maestri in fatto di scarpe, ne abbiamo già parlato in un articolo dedicato all’argomento, ma al di là di questo, il concetto è che per essere eleganti ad un matrimonio, dobbiamo indossare una scarpa allacciata, nera, di pelle, con suola in cuoio, a tomaia stretta e senza motivi: Oxford appunto.

Quindi bandite ogni forma di camoscio, vernice, lucide, brogue, blu, grigio, marrone, fibbie, gomma , ecc. quel giorno: Oxford nere.

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Cintura

La cintura va abbinata alle scarpe. Ca va sans dire. Quindi nera, di pelle, direi di altezza 3,5 cm, fibbia ad ardiglione in argento. Semplice. Sobria. Senza tempo.

Evitate fibbie vistose, loghi, cuciture a contrasto, cinture da cowboy insomma.

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Soprabito

Per il soprabito le scelte sono due. In inverno ci vuole un cappotto scuro, in primavera uno spolverino anch’esso scuro.

Non pensateci nemmeno alla giacca a vento, al piumino, al trench e così via.

Mi raccomando, evitiamo cadute di stile a partire da quando scendiamo dall’auto…

Accessori

Veniamo infine agli accessori.

Partiamo dal più importante: l’orologio.

Per questo tipo di eventi c’è una categoria apposita, i cosiddetti “dress watch”.

Ovvero orologi dalle linee eleganti, i quadranti semplici (ad esempio solo tempo, senza complicazioni), la cassa sottile e il cinturino in pelle.

Non c’è una regola per l’abbinamento dell’orologio, ma così su due piedi direi: cassa argento, quadrante nero e cinturino nero. Un passe-partout così da richiamare anche la cintura e le scarpe.

Ma ripeto, non è un errore utilizzare altri colori. Indossare orologi sportivi (Diver, Pilot, Cronografi, Nato) quello sì, è un errore.

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Per il fazzoletto da taschino, pur essendo un grande amante del pochette a fantasia, ad un matrimonio mi conterrei con un fazzoletto bianco semplicemente ripiegato.

È un tocco di classe senza tempo.

Per tutti gli altri accessori quali: bracciali (ad esclusione del tennis), anelli (non la fede, ovvio), collane, cappelli, foulard, borse, occhiali da sole, ecc. mi limiterò a dire: lasciate tutto a casa quel giorno.

Easy. That’s it.

È gradevole soltanto l’utilizzo di un fiorellino, qualora previsto dagli sposi, nell‘asola del reverse della giacca.

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Spero che questo articolo vi sia stato utile e che in qualche modo abbia riportato in primo piano il concetto per cui essere eleganti, in certe occasioni, è anche una forma di rispetto.

Alla prossima,Mimmo

Leggi anche: https://cercolinfo.it/index.php/2019/04/26/8-il-dramma-degli-abbinamenti/

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