8 – Il dramma degli abbinamenti

Vi siete mai chiesti quali siano le regole per superare il dramma degli abbinamenti e risultare eleganti?

Immagino che vi sia successo almeno una volta. Forse vi accade ogni giorno, e pensate che non ci sia una via d’uscita…

Semplicemente, magari vi siete rassegnati al fatto che gli abbinamenti sono complicati e che non riuscirete mai a padroneggiarli a pieno.

Se così fosse, fareste bene a non lasciarvi scappare questo articolo, dove parliamo proprio quei canoni che li regolano. E cercheremo di spiegare come craccare questo complesso codice di regole.

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Abbinamento di colori

Prima di farlo è necessaria una premessa.

In questa occasione non parlerò di colori, perché quello è un tema così ampio e dibattuto che difficilmente ne usciremmo illesi; sia io che voi.

Molto presto vedrò di affrontare anche quell’argomento.

Tuttavia dobbiamo prima possedere alcune informazioni molto più importanti, e senza le quali sapere come abbinare i colori non servirebbe a nulla.

Sapete perché? Semplice, perché la maggior parte degli uomini si limita a imparare a memoria un paio di abbinamenti di colori che “stanno bene insieme”. Non perché lo vedano da soli, ma perché qualche commessa, madre o moglie gli ha detto così.  E tanto basta.

Prendono quei due o tre colori e li buttano insieme alla rinfusa nel loro abbigliamento. Sempre quelli. Sempre gli stessi. Dite la verità, è successo anche a voi, vero?

Se così fosse non vi preoccupate, non è una colpa. Semplicemente nessuno finora vi aveva mai spiegato come fare gli abbinamenti, non con che colori farli.

È assolutamente indispensabile però fare molta attenzione a quanto sto per dire perché qui stiamo gettando le basi dell’eleganza. Come le fondamenta di una casa, per intenderci.

È inutile costruire la casa più figa del mondo se le fondamenta sono traballanti. Quindi la prima cosa da fare è capire come assicurare al nostro stile delle fondamenta solide e costruire la nostra eleganza sulla roccia, quando gli altri uomini si limiteranno a piantar pali sulla sabbia guardandoci invidiosi, mentre noi saremo realmente uomini eleganti.

Le fondamenta sono poche. E semplicissime. Ciò che è complesso è la rete di legami che le connettono fra loro. E questo è proprio ciò di cui parliamo oggi.

A quel punto, e solo a quel punto, penseremo ai colori e alle fantasie, e a come abbinarle fra loro

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Quindi per cominciare tenete presente una cosa. In questa guida rapida agli abbinamenti maschili parleremo solo di alcune regole base, perché non va dimenticato che è l’intero complesso che deve essere armonioso. Possiamo anche mettere in pratica tutte queste regole, ma se non le facciamo andar d’accordo fra loro il risultato potrebbe essere poco entusiasmante.

Però non dimenticate che anche applicando malamente e solo in parte queste regole, sarete comunque superiori alla media degli uomini che vedo in giro. Di molto superiori, aggiungerei.

Per questo vi prego di far attenzione, perché non solo daremo alcuni consigli ma parleremo anche di alcuni terribili errori che bisogna assolutamente evitare. In qualsiasi situazione.

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Regole base sull’abbinamento

Ecco servito il menù di oggi (ma consiglio di tornare anche la settimana prossima e quella dopo ancora, finché non le avrete imparate a memoria, perché queste regole sono davvero le più importanti in assoluto).

Non le ho scritto io, ma come vi dissi risalgono all’inizio del secolo scorso e sono pressoché invariate. Potete leggerle ovunque e declinate in tanti modi. Ma io direi che per evitare confusione, intanto, prendete appunti:

  1. La cravatta non si abbina mai alla pochette. (Nel caso non portaste né l’una né l’altra, questo non vi riguarda. Ma fareste meglio a non cantar vittoria, perché sono sicuro che qui sotto si celano alcuni errori che almeno una volta avete commesso anche voi)
  2. Mai, in nessun contesto o situazione geopolitica, che sia un terremoto o un nubifragio, durante un matrimonio o un pranzo di lavoro… Mai indossare cravatta e pochette coordinate, dello stesso identico colore o fantasia o addirittura dello stesso tessuto. Mai. Se già abbinarli è un errore, questo è ancora più grossolano.
  3. La cravatta non si abbina alla giacca o al completo.
  4. Le scarpe non si abbinano ai calzini.
  5. La cintura non si abbina alla camicia.
  6. La sciarpa non necessariamente si deve abbinare al cappotto (anche se in questo caso non è un errore farlo).
  7. La cravatta si abbina solo alla camicia. (Idealmente dovrebbe staccare da quest’ultima, quindi sarebbe consigliabile – almeno all’inizio – non sperimentare troppo con colori e fantasie).
  8. La cintura si abbina alle scarpe. E solo a quelle.
  9. Le scarpe si abbinano alla cintura, ma volendo anche alla borsa, valigetta o porta-documenti. (Per intenderci, se usate una valigetta marrone vi sconsiglierei delle scarpe nere, ma di per sé non è un errore troppo grave).
  10. Il cappotto per ovvi motivi deve essere abbinato ai pantaloni, o perlomeno non deve “farci a cazzotti”.
  11. Il cardigan o il maglioncino dovrebbero sempre essere abbinati alla camicia che ci mettete sotto. Ma non necessariamente ai pantaloni.

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Ancora una volta, ripeto che nel complesso tutto dovrebbe andar d’accordo. Ma qui sto semplicemente elencando le priorità, ovvero gli abbinamenti da considerare prima di tutti gli altri, per evitare l’effetto “panico” davanti all’armadio perché non sappiamo cosa mettere con cosa.

Capite ora perché parlavo di fondamenta dell’eleganza? Bene, proseguiamo:

  1. Nell’abbigliamento informale, la scarpa va abbinata al pantalone o al jeans. In termini di modello, soprattutto, ma anche colore.
  2. In inverno i guanti dovrebbero essere abbinati al cappello o alla sciarpa, ma non necessariamente al cappotto. (Anche in questo caso, sono da rifuggire gli effetti “coordinato” stile terza elementare, quando la mamma ci metteva il cappellino e i guanti con lo stesso disegno, comprati rigorosamente insieme).
  3. L’orologio non va abbinato a niente. È un tocco di stile totalmente autonomo.
  4. La pochette non va abbinata, allo stesso modo. In questo caso però ci vuole un po’ di buon gusto per non esagerare. Tuttavia partite dal presupposto che anche la pochette sia autonoma e slegata dal contesto. Dovrebbe spezzare la monotonia cromatica dando un po’ di colore e di brio alla figura, ma se siete ancora inesperti per ora direi di aspettare…
  5. Stesso discorso per i calzini, dove si può giocare un po’ con i colori senza rimanere legati agli altri indumenti che stiamo indossando. Volendo si può anche richiamare il colore della pochette, o una sfumatura simile. Ma l’importante è sentirsi liberi di divertirsi anche in questo caso.
  6. Infine, per quanto riguarda sciarpe e foulard… Anche qui, divertitevi! Non vanno abbinati a nulla, quindi preoccupatevi solo che nel complesso non facciano “a botte” col resto. Questo basta.
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Come vi avevo accennato, queste sono solo alcune regole base.

Tenete però conto di una cosa: vi assicuro che quella che avete letto non è altro che la punta dell’iceberg, e che per per percorrere la via dell’Eleganza la strada è ancora lunga.

Tuttavia, a questo punto dovrebbe essere chiaro perché non ho parlato di colori o abbinamenti classici.

A che serve se non si conosce tutto questo? A che serve dire che per le occasioni formali l’ideale è una Oxford nera, se metti le sneakers per andare a un matrimonio? (Solo perché sono di un noto brand per cui hai speso una cifra blu). Per fare l’alternativo? Alternativo a cosa? Ve lo dico io, alternativo a canoni che sono validi da decenni, che non falliscono mai, che non sbagliano mai un colpo.

E che di fatto, quando azzeccati, ci fanno pensare, più o meno consciamente, che quella persona che stiamo osservando sia elegante. Magari indossa un completo di un colore che noi non metteremmo, ma nel contesto generale, è armonioso. È elegante.

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Il problema è che chi invece dice che così non è, semplicemente è una persona che questo codice non lo conosce, però si permette il lusso di trasgredirlo.

Il risultato? Gente che allo stesso matrimonio, poiché ha sentito dire che ci vuole la cravatta, la slaccia appena si siede a tavola a mangiare. Per poi toglierla al primo ballo. E ringraziare Dio perché si è messo le sneakers. È ancora alternativo? Non è più alternativo questo modo di usare un jeans?

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Fate vobis. Mimmo

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