Breve guida per conoscere ed usare consapevolmente il social più gettonato del momento.
236 video al minuto è la media di pubblicazioni registrate solamente nella community italiana, se volessimo tirare qualche somma su scala globale risulterebbe davvero impossibile pronunciare la cifra. Stiamo parlando di TikTok, il nuovo social più usato dalla generazione Z e non, super in voga per questo 2020.
Che cos’è e come si usa sono solo alcuni degli interrogativi che lascia a chi si appresta a conoscere questa piattaforma, tanto interessante quanto rischiosa se usata nella maniera sbagliata.
Ecco una breve guida per scoprire le potenzialità di quest’app ed utilizzarla consapevolmente.
Che cos’è TikTok?
È un social prodotto dalla compagnia cinese ByteDance ed è basato sulla creazione di video di massimo sessanta secondi a partire da una base musicale.
Nel 2017 TikTok si fuse con Musical.ly, un’app che permetteva di condividere video di karaoke e coreografie.
Oggi ha un catalogo ricchissimo di musica, che gli utenti possono usare come sottofondo per video di tutti i tipi: ci sono pezzi comici, sfide tra utenti, balletti, parkour (spostarsi da un punto all’altro in un percorso ad ostacoli), lip sync (recitare o cantare con la sincronia labiale) e così via.
Fa concorrenza ad Instagram e a Youtube sul punto più importante cioè i soldi, permettendo a creatori e influencer di guadagnare dai loro video.
Per il momento funziona: nel 2018 TikTok è stata l’app più scaricata negli Stati Uniti, superando le americane Instagram, Facebook e YouTube, attualmente per quest’ultimi resta una minaccia perché quest’anno sempre più influencer si stanno lasciando coinvolgere dai contenuti che la piattaforma stessa propone.
Fra i tanti troviamo Fiorello, Michelle Hunziker, Aurora Ramazzotti e Chiara Ferragni.
Cosa spinge i giovani ad usare TikTok
Il desiderio di raccontarsi in modo originale e spontaneo è stata la leva che ha spinto gli utenti, soprattutto i ragazzi della Generazione Z (ma anche i più grandi Millennial) a dare libero sfogo alla propria vena creativa attraverso transizioni, esplorando numerosi generi e passioni che spaziano dalla commedia al beauty, dal fashion al mondo degli animali, dalla natura al viaggio, dallo sport al food e all’arte.
Altri sembrano invece soltanto spinti dal desiderio di voler imitare i propri “idoli”.
Come funziona TikTok
All’apertura della fotocamera è possibile scegliere la modalità di registrazione tra normale e selfie.
C’è l’opzione di scegliere la musica per il proprio video e sono state messe a disposizione playlist divise per categoria, oppure si può scegliere direttamente il brano da aggiungere digitando titolo o artista sulla barra ‘Cerca’.
Inserita poi la musica di sottofondo, dalla schermata della fotocamera si potrà tagliare il suono in qualsiasi punto del video.
Per completare, si possono aggiungere scritte in movimento, filtri, adesivi, effetti 3D, occhiali e transizioni video. Per farlo bisogna premere il pulsante ‘Vlog 123’ che si trova in basso a sinistra accanto al tasto rosso.
Una volta finito, va fatto un clic su ‘Avanti’ per pubblicare il video e il gioco è fatto.
TikTok ha i suoi rischi?
Per usare TikTok è necessario avere un’età minima di 13 anni, il che potrebbe diventare pericoloso se i minori non sono seguiti dai genitori.
È importante perciò prendere coscienza dei rischi che si possono correre, senza però voler demonizzare l’app.
Il problema è ancora una volta nella responsabilizzazione dei genitori che devono essere consapevoli delle complicazioni che i minori corrono quando vivono troppo a contatto con lo smartphone e con i social.
Il pericolo non è solo la “pedopornografia”.
Crescere immersi nel web sin da piccoli significa rischiare di non essere in grado di distinguere il reale dal virtuale, ciò che è giusto da ciò che non lo è. L’immagine ed il sensazionale prende il posto dei valori trasmessi dai genitori.
Su TikTok ci sono video troppo brevi per essere tutti controllati; il pollice scorre troppo velocemente per dare il tempo ai genitori di capire quale messaggio resti al minore.
Il problema quindi non è tanto lo strumento, l’app, quanto il rischio che i valori e i contenuti educativi vadano alla deriva. I minori rischiano di crescere privati della cosa più importante: la percezione dell’importanza della tutela della vita, la loro privacy, il diritto di decidere in tutta libertà cosa raccontare e cosa nascondere, poter scegliere in tutta libertà quale parte mostrare e a chi.
Sull’app infatti, spopolano video di genitori o anziani ripresi nelle più disparate performance; alcuni consapevoli altri ignari, diventano zimbelli del web ed anche celebrità per un pugno di likes.
Con l’ambizione di diventare influencer si svende la vita privata sul web. Si passa da Facebook, ad Instagram, Twitter, Ask, WhatsApp, Telegram, TikTok e via dicendo, cliccando ed accettando informative e condizioni d’uso, cedendo anche il diritto all’utilizzo dell’immagine.
I giovani provano le nuove app, caricando video, foto e dati personali… Ma che ne sarà di loro quando fra venti o trent’anni decideranno di investire di più sul personal branding? O peggio, cosa potranno fare quando, ignari, scopriranno che il web è pieno di loro video e immagini nelle più disparate situazioni?
Come usare TikTok in maniera consapevole
Occorre quindi usare l’applicazione con un certo criterio.
Se si tratta di minori è bene seguirli per il tempo che intendono trascorrere su TikTok e sui social in generale, facendo attenzione ai contenuti che desiderano pubblicare.
Inoltre, laddove è possibile, sarebbe bene attivare il filtro minori, per una navigazione più protetta su quel determinato tipo di social.
Tra le impostazioni dedicate alla privacy, su TikTok è possibile attivare la modalità per filtrare i contenuti inappropriati; la modalità Off/Amici per poter inviare messaggi solo se ci si segue reciprocamente e la modalità per impostare un account privato in modo che tutti i video possano essere visti solo dal creatore e dai follower accettati.
Con un account privato, è possibile approvare o rifiutare le richieste degli utenti e limitare i messaggi in arrivo solo ai seguaci.
Assicurarsi che il proprio profilo sia privato, a prescindere dall’età, può essere utile per evitare che sconosciuti possano inoltrare contenuti personali.
In generale, usare in maniera consapevole quest’app vuol dire anche postare contenuti con moderazione, per semplice divertimento o per esprimere la propria creatività e non per essere una delle tante fotocopie che cercano di imitare un originale, perdendo la propria unicità.
A cura di Laura Imperato
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