Il cervello dei bambini cambia a seconda del tempo passato davanti allo schermo, infatti la Generazione Z non conosce un mondo senza Internet.
I più piccoli guardano cartoni sul tablet, i più grandi giocano con lo smartphone, gli adolescenti trascorrono ore a guardare i video degli youtuber, a scuola molta didattica implica l’utilizzo del Web anche in aula.
Ma è sano un uso così libero dello smartphone? Un recente studio condotto da Jama Pediatrics basato sulle risonanze cerebrali è arrivato alla conclusione che il tempo passato davanti allo schermo modifica il cervello dei bambini.
Lo studio
I ricercatori del Cincinnati Children’s Hospital hanno sottoposto 47 bambini e bambine tra 3 e 5 anni ad un test per valutare le capacità cognitive, oltre che a una risonanza magnetica al cervello per stabilirne l’integrità della sostanza bianca, ovvero l’integrità di quella parte che garantisce il corretto passaggio delle informazioni fra le varie zone.
Nel frattempo ai loro genitori è stato sottoposto un questionario volto ad indagare sulle ore trascorse davanti allo schermo e sui contenuti guardati, da cui è scaturito un punteggio. Le risposte sono state valutate rispetto a una serie di linee guida fornite dall’American Academy of Pediatrics.
I risultati
La risonanza magnetica al cervello ha poi rivelato che i bambini che hanno trascorso più tempo davanti agli schermi avevano un inferiore integrità della sostanza bianca, dunque il tempo passato davanti agli schermi modifica letteralmente il cervello dei bambini.
L’integrità della sostanza bianca è associata alla funzione cognitiva, dunque meno è integra maggiori sono le possibilità per il bambino di riscontrare difficoltà nell’elaborazione delle conoscenze.
In particolare è possibile riscontrare un linguaggio meno espressivo, una minore abilità nel dare il nome rapidamente agli oggetti e più basse capacità di scrittura.
Altri pericoli dovuti agli schermi
Questo è solo l’ultimo di una serie di allarmi lanciati dagli esperti sui pericoli dovuti agli schermi che rappresentano una minaccia specialmente per i bambini fino ai 3 anni di età. Anni in cui si costruiscono le componenti prioritarie neuronali e cognitive del cervello: il bambino impara a camminare, parlare, controllare le funzioni sfinteriche e l’uso di tecnologie che creano diversivi dalla sensorialità infantile può compromettere l’apprendimento di queste autonomie. I pericoli sono tanti, fra questi troviamo i casi di ritardi linguistici, nella scrittura e difficoltà di relazione.
Inoltre le competenze infantili sono tutte correlate fra loro, dunque il bambino che fatica a relazionarsi con gli altri, avrà anche difficoltà ad essere autonomo.
Piuttosto che interfacciarsi a degli schermi, i piccoli dovrebbero giocare con l’acqua, la sabbia, con gli elementi naturali. Non bisognerebbe mai sostituire queste importanti esperienze con quelle virtuali.
C’è un tempo più indicato per approcciare con gli schermi?
Fino ai 3 anni l’uso di ogni videoterminale dovrebbe essere vietato. Per il resto non esiste una ricetta esatta, ma ogni cosa ha il suo tempo, perciò bisognerebbe marciare di pari passo con le risorse dell’età.
Qualche esempio: si potrebbe concedere l’uso di uno strumento tecnologico, al massimo per 30 minuti al giorno nel periodo della scuola materna e un’ora alle scuole elementari. Nella preadolescenza invece c’è bisogno di maggiore attenzione poiché si possono creare gravi dipendenze, fra cui il rischio di dipendenza dai videogiochi e dai social network perché non solo rappresentano una sollecitazione continua, ma è su quelle piattaforme che gli adolescenti incorrono in fenomeni come il cyberbullismo.
In preadolescenza ed in adolescenza è necessario quindi mettere regole precise: niente uso di questi strumenti durante lo studio e al momento di andare a dormire. Infine è consigliabile monitorare le loro attività in internet ed avere codici di accesso in comune.
7 regole per un uso sano dei dispositivi in età appropiata:
- Cominciare con un videoterminale senza accesso a Internet.
- Non lasciarsi influenzare dall’età in cui altri coetanei del minore lo hanno ricevuto.
- Creare una serie di regole iniziali sull’utilizzo di tali strumenti e stabilire le conseguenze delle eventuali violazioni.
- Impostare il parental control sul dispositivo.
- Controllare il tempo di utilizzo del videoterminale nelle impostazioni del dispositivo.
- Pianificare delle attività di famiglia prive di tecnologia per stimolare le interazioni umane e apprendimento non digitali.
- Discutere apertamente dei pericoli di tali strumenti.
In conclusione, è importante assumere un certo equilibrio sull’uso dei videoterminali, poiché se da un lato essi possono essere di supporto alla nostra conoscenza e all’apprendimento dei più piccoli, dall’altro il loro eccessivo utilizzo potrebbe causare seri problemi sulla funzione cognitiva.
A cura di Laura Imperato
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