Ieri sera un ragazzo mi ha fatto una domanda molto interessante. Vale a dire se esistono delle regole riguardanti l’utilizzo dei foulard da uomo. In effetti è una bella domanda, tanto che ho deciso di scriverci subito un articolo. Il tema dei foulard è molto ampio, e soprattutto estremamente sottovalutato.
La stragrande maggioranza degli uomini non possiede nemmeno un foulard, né saprebbe come indossarlo se anche gli fosse regalato.
Questa è una gravissima mancanza. Perché si tratta di uno degli
accessori più duttili e versatili che io conosca, senza contare che non è
affatto un accessorio “da donne”.
Prendete appunti perché lo ripeterò in maniera più chiara:
Appunti: Il foulard non è affatto una roba da donne, e se qualcuno ve lo ha fatto credere era perché non aveva idea di come andasse indossato o di cosa sia l’eleganza.
Visto che voi lettori di questa rubrica invece siete molto più intelligenti di così, e il semplice fatto che siate su questo giornale e stiate leggendo questo articolo lo dimostra, voglio provare a fare un po’ di chiarezza.
Materiali
Innanzitutto partiamo dai modelli. Esistono infiniti modelli di foulard, di varie misure, forme e tessuti.
Facciamo ordine. Quando dico “foulard” intendo quelli di seta. Chiaro? Le altre sono sciarpe, scarpine, pashmine, e via dicendo. Su quelle forse farò un altro articolo perché sarebbe impossibile esaurire l’argomento in uno solo. Fatemi sapere voi, se vi va. Oggi parliamo di foulard di seta da uomo, invece.
Perché? Semplice, voglio dimostrare che la credenza comune è totalmente sbagliata, e deriva solo e unicamente da una profonda, tremenda, ignoranza in materia.
Un vero uomo elegante può, e deve, saper piegare alla propria volontà ogni accessorio possibile e immaginabile. E il foulard non fa eccezione. A tal proposito, per semplificare il discorso, è opportuno dividere fin da subito i foulard da uomo in tre modelli: Ascot, Cravatta-foulard e Foulard quadrati. Vediamoli nel dettaglio.
Il foulard dei gentiluomini inglesi: l’Ascot (o cache-col).
Il primo foulard di cui voglio parlare è una valida alternativa
alla cravatta, e sono certo che l’avete visto più di una volta in giro,
anche se di certo non ne possedete uno. Si tratta di un drappo di seta
con una parte centrale più sottile, fatta per
andare dietro il collo, e due larghi lembi – molto più larghi di una
cravatta, fatti per essere annodati davanti al collo.
L’Ascot è estremamente versatile, e permette numerosi nodi. Il più semplice modo di utilizzarlo, che è anche il più diffuso, è quello di annodarlo al collo dentro il colletto della camicia. In questo modo non solo tiene in caldo la gola, ma offre un look estremamente ricercato e raffinato, e paradossalmente meno formale della cravatta. O meglio, in realtà è una vera e propria alternativa alla cravatta, e come tale va inteso.
Soprattutto, ovviamente, nei mesi invernali, magari con una camicia e un maglioncino di lana, l’Ascot offre una piacevole – e mai scontata – alternativa alla cravatta. Che fra l’altro, personalmente, non amo quando è indossata con il maglioncino, anche perché rischia di creare delle brutte pieghe proprio sotto la maglia in corrispondenza della pancia, specialmente se il maglioncino è un po’ attillato.
L’Ascot invece è estremamente comodo, disciplinato, e “scompare” all’interno della camicia stessa. Quello che rimane è solo un “triangolino” di seta all’altezza del collo, che non solo tiene in caldo la gola, ma offre stile e ricercatezza, mentre allo stesso tempo nasconde gli odiosi peli del petto – o l’altrettanto odiosa maglietta della salute.
Come vedete nell’immagine che ho scelto, l’effetto è molto piacevole. Di certo è meno “serio” della cravatta, ma allo stesso tempo permette di distinguersi e di creare un piacevole effetto “aristocratico”. Ovviamente si sposa bene sia con la giacca sia con un cardigan o un maglioncino, quindi non fatevi problemi a metterlo quando volete e non sbaglierete.
Detto questo, con un po’ di ingegno l’Ascot può essere indossato anche fuori dal colletto della camicia. In questo caso il look sarà più formale, e di certo più insolito. Da lontano sembrerà vagamente una cravatta, ma indossato in questo modo il foulard permette di giocare un po’ e rompere la monotonia della solita cravatta.
Appunti: in questo caso, se volete indossarlo fuori dal colletto, dovrete per forza infossare un gilet.
Sia perché non è bello vedere svolazzare i lembi del foulard se questo è stretto al colletto, sia perché rischia di diventare troppo appariscenti.
La cravatta-foulard: un modello insolito per l’uomo ormai esperto
Questo è un modello molto più raro, e particolare. Si tratta di una sorta di cravatta in seta, morbida e flessibile, ma che in realtà è un foulard: non presenta parti più larghe o più strette, ma normalmente è lunga come una cravatta e larga sui 5/6 cm in ogni punto. Si presenta quindi come una striscia di seta lunga come una cravatta, e può essere usata in una miriade di modi diversi. Non può esistere una guida: io stesso, ogni volta che la prendo in mano, scopro un nuovo modo di indossarla o di annodarla.
Per fare qualche esempio, a me piace molto metterla fuori dal colletto della camicia, annodata lenta, e poi infilare i lembi dentro il gilet. In alternativa, si possono anche lasciare i lembi penzolanti, perché non c’è nulla di male.
Può essere usata anche in estate, ovviamente, perché è un semplice accessorio decorativo, a patto che non la si stringa troppo al collo o non faccia troppi giri attorno alla gola, perché altrimenti vi soffoca – oltre a farvi sembrare un salame.
Potete anche indossarla all’interno del colletto, come se fosse un Ascot, o infine annodarla al colletto della camicia chiuso, come se fosse una cravatta. Ripeto, spazio all’immaginazione. Ma un solo avvertimento…
Appunti: Se non vi sentite sicuri, lasciate stare.
Qui non siamo alle basi dell’eleganza, ma a un livello molto avanzato. Questi sono i consigli che darei a una persona già di per sé con un gusto molto raffinato e uno stile riconoscibile e personale, non certo a qualcuno che non ha ancora individuato un proprio stile.
Per ragioni di completezza, volevo comunque toccare anche questi argomenti, ma la cravatta-foulard, e i foulard da uomo in generale, non si addicono a chi non abbia una chiara idea di come vestirsi e di cosa sia l’eleganza.
Il foulard per eccellenza: quello quadrato
E qui si apre letteralmente un mondo intero. Inesplorato. Ahimè sconosciuto ai più. Forse anche voi, finora, avete sempre pensato che i foulard fossero una roba da donne. Vero, ma solo in parte… Quindi aprite bene le orecchie, e preparatevi a imparare qualcosa di nuovo.
Innanzitutto, i foulard più piccoli, si possono usare anche come pochette. Parlo di un bel foulard di seta da 40×40, o 45×45. E allo stesso tempo si possono anche annodare attorno al collo in estate o in primavera, per aggiungere un tocco di stile (o per ripararsi dal fresco). Senza contare, appunto, che male che vada li potete usare in entrambe le maniere.
Ma in realtà il bello viene con i formati più grandi. Ad esempio col 50×50: è un foulard abbastanza piccolo, ma già abbastanza grande per poter fare un ampio giro attorno al collo. Come fare?
Ovviamente lo aprite sul tavolo, unite due angoli opposti, e poi lo arrotolate, fino a ottenere una forma allungata e che si può annodare al collo. Anche in questo caso, come per l’Ascot, l’ideale è usarlo dentro il colletto della camicia. Potete annodarlo in varie maniere, a seconda della sua lunghezza o del gusto personale.
Oppure, ancora, potete metterlo fuori dal colletto, ma senza annodarlo. Semplicemente, si mette dietro il collo, fuori dal colletto della camicia, e lo si lascia aperto sul davanti, poi si abbottona la giacca. Quest’ultimo stile è uno dei miei preferiti, ma funziona al meglio con dei foulard ancora più grandi, diciamo 60×60 o 70×70.
Qui stiamo veramente toccando i punti più avanzati dell’eleganza e dell’uso degli accessori, e mentre sto scrivendo mi sto rendendo conto di parlare di stili affascinanti ormai impietosamente perduti. Spero che condividiate con me questa amara considerazione…
Dicevamo? Ah ecco, con i foulard quadrati ci si può dare alla pazza gioia. Potete lasciarli aperti sul davanti, e creare un fantastico effetto “sprezzatura” che però vi innalzerà all’istante al di sopra di tutti gli uomini che avrete attorno. Oppure potete anche annodarli, in vario modo.
Anche in questo caso, una scelta molto informale – ma estremamente elegante e raffinata – è quella di annodarli in maniera lenta fuori dalla camicia, col colletto sbottonato e un nodo lento sul petto, magari con sopra un gilet e una giacca. Oppure ancora, infine, usarli come una semplice sciarpa.
Capite adesso, dopo tutto questo sproloquio, la versatilità di questo accessorio e perché è ingiusto farne a meno? Un ampio foulard di seta si presta a essere utilizzato in tutto e per tutto come una vera e propria sciarpa.
Legata, annodata, appoggiata dietro, che fa un giro attorno al collo… Semplicemente sarà di seta e non di lana o cotone, ma rimane comunque una sciarpa. E come tale la di può usare.
Insomma, non ci sono limiti a quello che possiamo fare con un bel foulard. Anzi, con tanti foulard! Come avete visto, i modelli e le misure sono tante, quindi possiamo spaziare fra i tanti modelli e gli infiniti colori e fantasie. Vi assicuro che, con un po’ di esercizio, scoprirete infiniti modi per indossare e abbinare i vostri foulard, in maniera sempre nuova e stimolante, e soprattutto senza mai vestirvi per due giorni allo stesso modo.
Tenete comunque presente una cosa che dico sempre in questi casi:
Appunti: il foulard è un accessorio, e un accessorio da solo non può fare miracoli.
Se non sapete nemmeno dove sta di casa l’eleganza – o se pensate che per essere eleganti basti un competo e una cravatta… allora lasciate stare,
questa non è roba per voi.
Scusate la spocchia ma il punto è cruciale e devo essere tranchant: Un buon accessorio, come è appunto un foulard, nobilita un outfit già buono di suo. Ma le basi sono sempre le solite: abito e scarpe. Non scherzavo prima.
È davvero inutile che state qui a rompervi il cervello pensando ai foulard, a quali comprare, e a come indossarli, se prima non avete capito qual è l’abito giusto per voi.
I completi (e più in generale la giacca da uomo) sono le basi dell’eleganza. Se sbagliate le basi, tutto il resto verrà su storto e non potrete acquisire più fascino e apparire più autorevoli grazie alla vostra immagine.
Sempre che siate pronti per fare il salto di qualità. Magari è ancora troppo presto…
Se non lo è, ci rivediamo qui. Mimmo
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