Oggigiorno e soprattutto in questi mesi che vedono l’avvicinarsi dell’estate, siamo costantemente bombardati da stereotipi riguardanti l’alimentazione, come se questa fosse solo un mezzo per avere un bel corpo.
La prova costume genera ansia e si cercano tutte le possibili vie percorribili per rimediare a mesi di “incuria” del nostro corpo.
Ecco, questo porta a perdere di vista che l’alimentazione deve significare nutrire il corpo fornendo quello di cui esso ha bisogno.
Il fine dovrebbe essere la salute, lo stare bene e il sentirsi bene e non solo il guardarsi allo specchio rimanendo contenti di ciò che si vede.
In questo articolo vi parlerò, quindi, dello stress ossidativo e di come sia possibile correre ai ripari per evitarlo o almeno ridurlo.
Partiamo da cosa si intende per “stress”:
Lo stress è un qualsiasi avvenimento o condizione che va a modificare l’omeostasi che il nostro organismo tende a conservare.
A seguito di tale evento, l’organismo pone in essere delle risposte per adattarsi ristabilendo una forma di equilibrio dinamico.
I RADICALI LIBERI: COSA SONO, PERCHE SI CREANO E COME CI SI DIFENDE
Per stress ossidativo si intende come appena detto, una condizione in cui risulta un’alterazione dell’equilibrio tra la produzione e l’eliminazione, ad opera di sistemi endogeni di protezione, di specie chimiche ossidanti.
In caso di inefficace produzione di mezzi di difesa o sovrapproduzione di questi ossidanti, si può arrivare al danneggiamento di tutte le componenti cellulari: dalle proteine ai lipidi di membrana fino ad arrivare al DNA.
Nel dettaglio, i radicali liberi sono molecole costituite da raggruppamenti di atomi resi instabili dalla mancanza di un elettrone in una delle orbite esterne.
Questa caratteristica di instabilità rende il radicale una particella estremamente reattiva e, quindi, pronta a reagire con una molecola vicina creando composti che danneggiano le cellule e che si ritengono associate ad oltre cento patologie come ad esempio: aterosclerosi, ipertensione arteriosa, malattia di Parkinson, malattia di Alzheimer, diabete mellito, ecc.
Eustess (stress da sport)
Anche il praticare sport, causando uno stress per l’organismo (eustress), porta in maniera proporzionale alla sua intensità e durata, all’aumento dei radicali liberi causato da diversi possibili fattori, tra cui l’incremento del consumo di ossigeno; l’aumento dei fenomeni di ischemia – riperfusione nei tessuti muscolari, l’autossidazione delle catecolamine, il rilascio di metalli e l’attivazione dei leucociti neutrofili.
Bisogna tuttavia ricordare che l’allenamento e il carico fisico in genere se, da una parte, provoca un aumento dei radicali liberi, dall’altra aumenta i livelli dei diversi enzimi antiossidanti.
L’organismo è infatti dotato di complessi ed efficienti sistemi di auto protezione rispetto ai radicali liberi: le sostanze protettive così attivate vengono definite antiossidanti e, a loro volta, si distinguono in endogeni ed esogeni.
Gli antiossidanti endogeni sono per lo più enzimi che funzionano in abbinamento con alcuni minerali come il selenio, il rame, lo zinco, il manganese ed il ferro. Agiscono da antiossidanti anche altre sostanze come, ad esempio, l’acido urico, la bilirubina, la transferrina, l’albumina.
Gli antiossidanti esogeni, oltre ai suddetti minerali che si abbinano agli enzimi, sono la vitamina E, la vitamina C, il betacarotene, i flavonoidi, il licopene, il resveratrolo, l’acido alfa-lipoico e l’ubichinone.
I PRODOTTI DI GLICAZIONE AVANZATA (AGEs):
Il termine AGEs si riferisce a una serie di composti chimici prodotti quando gli zuccheri si combinano con proteine o grassi (glicazione avanzata). Si trovano per esempio sulle superfici dorate o abbrustolite di cibi fritti o grigliati, oppure sul pane tostato.
Oltre al colore, gli AGEs conferiscono agli alimenti cotti anche sapore e aroma, tipici quelli dei prodotti da forno, dei derivati del latte, della carne e del pesce.
La glicazione consiste in una reazione tra uno zucchero (glucosio, fruttosio, etc) e una proteina o un lipide. Nel nostro organismo avvengono numerose reazioni di questo tipo in maniera controllata consentendo alla molecola che subisce la glicazione, di svolgere la sua funzione.
Molte reazioni di glicazione sono necessarie per il corretto funzionamento di alcune molecole ma in condizioni di elevate concentrazioni di zuccheri, come il glucosio nel sangue a seguito di elevate assunzioni di alimenti ad alto carico glicemico, le reazioni di glicazione diventano incontrollabili.
Il glucosio reagisce con le proteine presenti nel sangue e nei tessuti generando molecole biologicamente inattive, gli AGEs appunto, che in quantità elevate in circolo sono tossiche e dannose perché possono provocare infiammazioni e ossidazioni nocive per la nostra salute.
Gli AGEs hanno inoltre la capacità di accumularsi nei tessuti quindi bisogna prestare attenzione soprattutto nel lungo periodo.
COME SI FORMANO GLI AGEs:
Quando gli alimenti che contengono proteine vengono cotti a temperature elevate assumono un colore che va dal marroncino al bruciacchiato e questa colorazione è un segno di produzione di AGE.
Il composto di questo tipo più noto è l’acrilamide, che si forma quando cibi amidacei sono cotti ad alte temperature. L’acrilamide è stata trovata nelle patatine fritte, nel pane tostato ma anche in altri alimenti di uso molto comune.
Quindi la principale fonte di AGEs risulta proprio la cottura degli alimenti. La loro formazione è inevitabile ma si può fare in modo da ridurla il più possibile preferendo cotture in umido o la bollitura ed evitando le cotture aggressive ad alta temperatura che portano a “bruciacchiare” l’alimento.
Ma non sono solo gli AGEs che dobbiamo evitare. Quando i grassi e gli oli vengono riscaldati ad alte temperature, si formano gli ALEs (Advanced Lipoxidation End products) che sono altrettanto dannosi e, anche essi, altamente pro-infiammatori.
Gli alimenti che contengono elevati livelli di entrambi (AGEs e ALEs) includono soprattutto le fritture ad alte temperature (oltre il punto di fumo che varia in base all’olio usato) e le grigliate di carne e pollame ma anche cibi affumicati e prosciutti, nonché le salse che spesso si utilizzano nel fast food.
EQUILIBRIO:
Dal momento che non si può evitarne la produzione, si deve aumentare la frequenza di consumo di quegli alimenti freschi e crudi che forniscono quelle sostanze che vanno a tamponare i danni prodotti da questi agenti ossidanti.
Come detto, va prestato anche un occhio alle cotture evitando di bruciare gli alimenti e i grassi.
La parola chiave è “EQUILIBRIO”: variare il più possibile le diverse fonti alimentari massimizzando l’assunzione di frutta e verdura in modo da potersi concedere anche qualche grigliata.
In tabella le principali fonti di antiossidanti alimentari e quindi gli alimenti da prediligere:
Articolo a cura di Dott. Pasquale Napolitano
Leggi anche: https://cercolinfo.it/index.php/2019/05/21/pancia-gonfia-cause-e-rimedi/