TUTTI I SEGRETI DEL RISPARMIO: Investimenti, il fascino della polizza

Sono Vincenzo Balzano, Ispettore Principale, Consulente Finanziario e Assicurativo per Alleanza Assicurazione Spa

Gli italiani scelgono sempre di più di allocare i propri risparmi in prodotti assicurativi: lo rileva uno studio della Fabi. La polizza assicurativa come forma di investimento piace sempre di più agli italiani.

Secondo uno studio della Federazione autonoma bancari italiani (Fabi) su risparmi e investimenti, a fine 2019 le polizze e le assicurazioni avevano un valore di quasi 1.000 miliardi di euro e corrispondevano a un quarto dei risparmi; nel 2008 erano a quota 586 miliardi (18%) e nel 2013 si attestavano a 731 miliardi (20%).

Sono in netta discesa, invece, gli acquisti di obbligazioni e titoli di Stato: alla fine dello scorso anno, erano a quota 297 miliardi (7% del totale), mentre nel 2008 si attestavano a 775 miliardi (23%) e nel 2013 a 623 miliardi (17%). In lieve salita anche il peso delle azioni: da 721 miliardi (22%) del 2008 a 957 miliardi del 2019 (23%).

Lo studio, che ha analizzato il periodo compreso tra il 2008 e il 2019, rileva che le famiglie italiane hanno quindi optato per un alleggerimento della componente azionaria (comunque cresciuta del 26% nel periodo considerato) e obbligazionaria (compresi i titoli di stato) a beneficio di comparti con profili di rischiosità e rendimento più equilibrati.

Ricchezza finanziaria delle famiglie

Nel decennio considerato la ricchezza finanziaria delle famiglie italiane è cresciuta di 838 miliardi (+25%) passando da 3.302 miliardi di euro a 4.141 miliardi.

La ricerca della Fabi evidenzia un crescente disinteresse per i fondi comuni di investimento (che comunque assorbivano solo una percentuale del 5% della ricchezza complessiva a fine 2008) con una dinamica di crescita più che favorevole sino all’ ultimo trimestre 2019.

Le famiglie italiane hanno destinato una buona fetta dei propri risparmi a tale comparto, pari a circa 8.000 miliardi, e la crescita complessiva registrata tra il 2008 e giugno 2018 è stata la più alta in assoluto e quasi vicina all’80%.

In termini di masse, sono ad oggi investiti in questa tipologia di strumento finanziario quasi 18.500 miliardi di euro di nuove risorse, assorbendo più del 10% del totale della ricchezza.

“Le mutate politiche di raccolta delle banche, la ridotta fiducia da parte degli italiani negli strumenti finanziari da queste emesse nonché il contenuto livello di tassi di interesse – spiega la Fabi – hanno generato continui flussi di disinvestimento dal comparto obbligazionario“.

Sempre meno obbligazioni

Nella gestione dei risparmi delle famiglie italiane, si assiste a un drastico ridimensionamento del comparto obbligazionario e dei titoli di stato, con un deflusso complessivo di risorse superiore a 450 miliardi.

Al termine dell’ ultimo trimestre 2019 l’investimento in obbligazioni appare infatti poco significativo, assorbendo solo il 7% del patrimonio totale contro una percentuale del 23% registrata alla fine degli anni Novanta.

“Una diversa evoluzione – si legge nell’abstract dello studio – è stata invece sperimentata per i depositi bancari, conti correnti e prodotti di tipo assicurativo, per i quali rimane alto l’interesse e che dimostra la accentuata attenzione delle famiglie italiane alla sicurezza e liquidità.

L’investimento in depositi e cresciuto, sebbene meno rapidamente dei c/c, con flussi medi annui di poco superiori ai 20 miliardi, che hanno portato il valore complessivo intorno ai 440 miliardi.

Il peso sul totale del portafoglio finanziario degli italiani e però diminuito passando dal’13% del 2008 all’ 11% del 2018, rimanendo, comunque, al di sotto dei valori superiori al 12% raggiunti negli anni precedenti la crisi”.

Essere pronti a disinvestire

La ricchezza finanziaria delle famiglie italiane appare però maggiormente concentrata in tipologie di strumenti caratterizzate da facili e veloci possibilità di disinvestimento.

La liquidità che caratterizza il conto corrente bancario e la necessità di trovare forme alternative di previdenza e di risparmio offerte dal comparto assicurativo continuano ad essere gli elementi trainanti delle scelte finanziarie dei risparmiatori italiani.

Il flusso dei nuovi investimenti in conti correnti italiani ha quasi raggiunto, nel corso dell’ultimo ventennio, la cifra di 300 miliardi e con un peso nel portafoglio complessivo che ha raggiunto (insieme a quello riferito ai prodotti assicurativi) la percentuale del 50% rispetto agli altri strumenti finanziari.

“Nello stesso periodo – sottolinea la ricerca – circa un quarto della ricchezza finanziaria complessiva è stato assorbito dal comparto previdenziale ed assicurativo, che a gennaio del 2020 hanno raggiunto un controvalore di quasi 1.000 miliardi”.

TITOLI TOP

Protagonista Italia Independent, tra i titoli del FTSE MIB, che chiude la seduta con un rialzo del 25,00%.

I primi passi sono stati all’insegna della neutralità per il titolo, che ha proseguito in ascesa nel corso della sessione, per terminare in volata a 3,2, prossimo al valore più alto della seduta.

Andamento azioni Italia Independent (fonte www.borsaitaliana.it)

Se si confronta l’andamento del titolo con l’indice principale indice della Borsa di Milano, su base settimanale, Italia Independent mantiene forza relativa positiva rispetto all’indice, dimostrando un maggior apprezzamento da parte degli investitori rispetto all’indice stesso (performance settimanale +21,21%, rispetto a -0,38% del FTSE MIB).

Protagonista Fope, tra i titoli del FTSE MIB, che chiude la seduta con un rialzo del 10,84%.

L’esordio è stato positivo per il titolo che è partito a 8,35 Euro collocandosi al di sotto dei livelli migliori del 19 febbraio, per poi migliorare progressivamente nel corso della giornata e terminare in ascesa a 9,2 vicino ai massimi intraday.

Andamento azioni Fope (fonte www.borsaitaliana.it)

A livello comparativo su base settimanale, il trend di Fope evidenzia un andamento più marcato rispetto alla trendline del principale indice della Borsa di Milano.

Ciò dimostra la maggiore propensione all’acquisto da parte degli investitori verso Fope rispetto all’indice.

TITOLI FLOP

A picco Nb Aurora, che chiude gli scambi con un pessimo -10,72%. L’avvio è stato debole per il titolo che ha proposto un’apertura a 10,4 Euro, sotto i minimi di ieri, prima di un graduale rafforzamento proposto durante la sessione, che l’ha portato a segnare una chiusura a 10,68 in vicinanza dei massimi di seduta.

Andamento azioni Nb Aurora (fonte www.borsaitaliana.it)

Il trend di Nb Aurora mostra un andamento in sintonia con quello del FTSE MIB. Questa situazione classifica il titolo come un asset a basso valore alfa che non genera alcun valore aggiunto, in termini di rendimento rispetto all’indice di riferimento.

Affonda sul mercato l’azienda leader in Italia nel settore della formazione finanziaria personale di ALFIO BARDOLLA, che alla chiusura soffre con un calo del 9,72%.

Andamento azioni Alfio Bardolla (fonte www.borsaitaliana.it)

La partenza è stata difficile per il titolo che è partito a 1,79 Euro sopra il livello più basso della giornata precedente andando poi progressivamente a peggiorare nel corso degli scambi, per concludere in apnea a 1,625 verso i minimi di giornata.

L’analisi del titolo eseguita su base settimanale mette in evidenza la trendline rialzista di Alfio Bardolla più pronunciata rispetto all’andamento dell’indice di riferimento. Ciò esprime la maggiore appetibilità verso il titolo da parte del mercato.

Articolo a cura di Vincenzo Balzano

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