Numerosi sono i fattori e le condizioni morbose, tra cui lo stress che causano o si associano ad alterazione dell’ecosistema intestinale per disbiosi e/o aumentata permeabilità della barriera mucosa.
Tali alterazioni modificando la risposta immunologica e stimolando il sistema nervoso enterico, si manifestano clinicamente con i sintomi espressi dalle disfunzioni motorie e sensitive intestinali.
Lo stress
Lo stress è definito come una perturbazione dell’omeostasi dell’organismo e può avere effetti a breve e lungo termine sul tratto gastrointestinale.
Attivando l’interazione tra sistema nervoso centrale ed ecosistema gastrointestinale, lo stress modifica profondamente la fisiologia gastrointestinale:
- Dall’attività motoria a quella secretoria;
- Dalla permeabilità della barriera epiteliale al flusso sanguigno mucosale:
- Dalla sensibilità viscerale alla composizione del microbiota alla capacità rigenerativa dell’epitelio.
Da ricordare che l’ecosistema intestinale, composto dall’ambiente endoluminale e la barriera mucosa, è un sistema dinamico il cui grado di equilibrio è determinato dall’interazione tra i suoi componenti.
Il microambiente del lume intestinale
Nel microambiente del lume intestinale si trovano ed interagiscono tra loro il microbiota, i nutrienti in via di digestione o non assorbiti e le secrezioni.
Le componenti del microbiota intestinale, ricorrendo a strategie mutualistiche tra microrganismi, tendono ad essere ben bilanciate tra di loro.
Quest’ultimo permette di mantenere quello stato definito eubiosi e caratterizzato da una prevalenza di Phila Firmicutes (che includono Lactbacillaceae e Bifidobacteriaceae) e Bacteroidetes.
Lo stato di disbiosi, al contrario, definisce un ecosistema microbico sbilanciato a favore di Proteobatteri(Enterobacteriacae).
La barriera mucosa
L’altro componente dell’ecosistema intestinale è la barriera mucosa con la sua utilità morfo-funzionale di difesa formata da più componenti disposte in 3 strati:
- Il muco, che ricopre lo strato epiteliale;
- Le cellule di regolazione dell’immunità innata e adattiva;
- I vasi sanguigni, gangli e fibre del sistema nervoso enterico.
Lo stress agisce direttamente sull’ecosistema intestinale, che stimolano le cellule muscolari intestinali ed il sistema nervoso enterico direttamente tramite i mastociti posti a stretto contatto con le strutture nervose mucose.
La degranulazione dei mastociti
La degranulazione dei mastociti da parte dello stress attiva la cascata immunitaria che si divide in due parti:
Da un lato, si riflette diminuendo la difesa della barriera epiteliale, riducendo la secrezione di muco e aprendo le giunzioni strette dell’epitelio con conseguente aumento della permeabilità intestinale.
Dall’altro, stimolando le vie afferenti nervose, esalta lo stato di sensibilità viscerale e di reattività riflessa neuromuscolare.
La riduzione della permeabilità intestinale si riflette in un’alterata interazione tra microbiota e barriera mucosa, con conseguente stato di disbiosi e quindi la comparsa di tutti i sintomi ad essa correlati.
Quest’ultimo, per l’aumentata permeabilità intestinale, può a sua volta influenzare il sistema nervoso centrale e lo stato emozionale dell’individuo tramite metaboliti batterici, citochine infiammatorie liberate dal sistema immunitario mucosale e neurotrasmettitori secreti dal sistema nervoso enterico.
Lo stress, quindi, è causa di:
- Alterazioni fisiopatologiche;
- Alterata contrattilità muscolare;
- Ipersensensibilità viscerale;
- Stato infiammatorio mucosale di basso grado.
Essi sono alla base dei tipici sintomi di dolore e distensione addominale associati ad alterazioni dell’alvo.
Possibilità di intervento nutrizionale
Come appena detto esiste una forte correlazione tra lo stato emotivo e lo stato di alterazione dell’ecosistema intestinale.
E’ una relazione che trova base in uno stretto scambio bidirezionale di informazioni tra il sistema nervoso centrale e quello enterico.
IBS
Se si soffre di IBS prima di agire sugli effetti è sempre meglio indagare le possibili cause.
Alcuni recenti evidenze scientifiche dimostrano come stati di ansia e stress possano intervenire aumentando l’incidenza della sintomatologia intestinale e viceversa.
E’ stato constatato un potenziale effetto benefico di supplementi prebiotici e probiotici sulla sintomatologia ansiosa e depressiva in pazienti affetti da colon irritabile o da disturbo depressivo maggiore.
Non è tuttavia ancora possibile definire quali ceppi batterici in particolare possano svolgere un ruolo attivo nel trattamento dei sintomi ansioso-depressivi.
Risulta utile però consigliare un regime alimentare ricco di probiotici naturali ad esempio:
- Alimenti fermentati;
- Vegetali prebiotici come i cereali integrali, i legumi, la verdura e la frutta.
Ovviamente risulta essenziale una valutazione individuale del soggetto dal momento che le raccomandazioni possono essere diversificate e variare da individuo a individuo.
Risulta invece controproducente instaurare un regime dietetico di eliminazione e restrittivo ancor più se auto-elaborato.
A cura del Dott.Pasquale Napolitano
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