Una problematica da generazioni. Una terribile pandemia serpeggia silenziosa nel mondo da sempre: quella della violenza esercitata sulle donne.
I dati -troppo spesso trascurati- sono spaventosi:
Il 31,5% delle 16-70enni (6 milioni 788 mila) ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale.
Di queste, il 20,2% (4 milioni 353 mila) ha subìto violenza fisica, il 21% (4 milioni 520 mila) violenza sessuale, il 5,4% (1 milione 157 mila) le forme più gravi della violenza sessuale come lo stupro (652 mila) e il tentato stupro (746 mila).
Ha subìto violenze fisiche o sessuali da partner o ex partner il 13,6% delle donne (2 milioni 800 mila), in particolare il 5,2% (855 mila) da partner attuale e il 18,9% (2 milioni 44 mila) dall’ex partner.
Quindi una donna su tre nel pianeta, nel corso della propria vita, subisce violenza e abusi.
Chi è dalla parte delle donne?
Per fortuna c’è chi da voce a questa problematica e quotidianamente si batte affinché si rompa il silenzio di chi subisce, soprattutto in occasioni di festa.
Dal 2013 infatti, in tutto il mondo San Valentino si è trasformato in una manifestazione gioiosa e non violenta, per risvegliare passione, volontà e cambiamento.
Tutto ciò grazie a One Billion Rising, che ogni anno e in particolare nell’ultimo offre una vera e propria chiamata all’azione della società civile, in un momento in cui i diritti delle donne sono continuamente minacciati e i numeri della violenza sono spaventosi.
Il tutto attraverso una serie di eventi che uniscononarrazione, danza e movimento: saranno nel mondo un miliardo di voci contro le violenze di donne e bambini e 50 le piazze in Italia coinvolte con performance di artiste e attiviste.
Centro dell’azione come sempre sarà la danza collettiva e potente di Break the Chain, la danza flash mob che ormai rappresenta nel mondo un messaggio universale contro la violenza maschile sulle donne.
Inoltre, seguendo il modello del teatro di strada e dell’azione civile, attiviste e attivisti, attrici e attori metteranno in scena brevi letture estemporanee.
Nelle vie, nelle piazze, nei luoghi di passaggio e di incontro di tutte le città, puntando l’attenzione sulla necessità che le donne vengano credute quando trovano il coraggio di denunciare e sulla funzione vitale che i Centri Antiviolenza svolgono nonostante i fondi economici stanziati non siano garantiti né sufficienti.
Leggendo ad alta voce parole che declinano le molte forme della violenza, con un linguaggio semplice ma potente, con lo scopo di aprire un nuovo e più ampio dibattito sui diritti, le disuguaglianze economiche, lo sfruttamento e la discriminazione delle donne in tutto il mondo.
Che cos’è e come lavora OBR
One Billion Rising, come già accennato è nata con la volontà di contrastare l’atroce fenomeno della violenza sulle donne.
E’ un movimento globale, laico, apartitico, aperto ad ogni persona, che aderisca e si attenga al principio fondante per cui ogni donna abbia la libertà e il diritto di decidere del proprio corpo, della propria salute e della propria vita.
Soprattutto è un atto festoso e non violento che vuole trasformare il 14 febbraio in una giornata di riscatto universale dalle ingiustizie che subiscono quotidianamente le donne di tutto il mondo.
A tale iniziativa aderiscono più di 180 paesi del pianeta e la campagna è sostenuta da organizzazioni come:
- Amnesty International e EqualityNow;
- Robert Redford;
- Yoko Ono;
- Naomi Klein;
- Jane Fonda;
- Laura Pausini;
- il Dalai Lama;
- Anne Hathaway;
- Berenice King e Michelle Bachelet.
Gli eventi
L’appuntamento, che a livello mondiale coinvolge oltre un miliardo di persone, dagli USA alle Filippine, dalla Cina alla Russia e alla Nuova Zelanda, riscuote anche in Italia una grande risonanza e partecipazione.
Ad oggi sono oltre 50 gli eventi annunciati nel nostro paese, da Trento a Palermo, passando per Torino, Bologna, Taranto e molte altre città e le adesioni aumentano di giorno in giorno.
Per informazioni sugli eventi in tutta Italia: https://www.facebook.com/obritalia/.
Tra le adesioni alla campagna 2020, in un impegno comune di ascolto, lotta, resistenza e solidarietà intese come modo di vivere, ci sono Amnesty International Italia, AMREF, Osservatorio pari opportunità Politiche di Genere AUSER, Differenza Donna ONG, Assist Associazione Nazionale Atlete, Rebel Network, Snoq San Donà.
L’augurio è che questi eventi possano fare in modo che non sia solo San Valentino il pretesto giusto per difendere, proteggere ed amare una donna.
A cura di Laura imperato.
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