TUTTI I SEGRETI DEL RISPARMIO: Scontro USA – IRAN, come rispondono i mercati?

Vincenzo Balzano
Sono Vincenzo Balzano, Ispettore Principale, Consulente Finanziario e Assicurativo per Alleanza Assicurazione Spa

Molte persone si chiedono se il contesto macroeconomico e politico è cambiato dopo gli attacchi militari incrociati di Usa e Iran?A mio parere non è cambiato molto.

L’Iran ??potrebbe rispondere seriamente all’attacco Usa tra molto tempo, quando riterrà di produrre un effetto favorevole. Pensare che non ci sarà una reazione è un errore.

Gli iraniani hanno molte frecce al loro arco: la cybersecurity, il controllo dello stretto di Hormuz, una possibile alleanza con la Cina e la Russia contro gli Usa.

Potrebbe esserci una ritorsione pesante dell’Iran, anche se è complesso prevederlo, ma le elezioni ??Usa 2020 saranno certamente una “calamita”.

Se il contendente di ??‍♂️Trump fosse gradito all’Iran, sarebbe più probabile un attacco frontale a Trump; se invece il rivale designa-to non rispondesse ai desiderata iraniani sulla politica estera Usa, l’Iran potrebbe rivedere la strategia di “massima resistenza” con cui han- no risposto sino ad oggi alla “massima pressione” degli Usa.

I mercati finanziari non sono per niente coerenti con questo scenario, infattigli investitori sembrano non scontarlo: i portafogli sono molto carichi di rischio.

Se il prezzo del petrolio dovesse salire per ragioni geopolitiche, mi aspetto che i tassi restino bassi; in questo caso le obbligazioni resterebbero appetibili per rischio-rendimento.

(Immagine di MilanoFinanza.it)

Il problema sono le valutazioni dei mercati. L’azionario ha valutazioni care, soprattutto a New York e anche le obbligazioni sono care.

Entrambe prezzano ai livelli di una bolla rispetto ai fondamentali.In particolare, ci si chiede dove sono quotazioni anomale?La Borsa Usa è trainata dal Nasdaq. Alcune azioni scambiano a più di 100 volte gli utili.

Per esempio, fa riflettere che Tesla sia in perdita dalla quotazione del 2010 e oggi capitalizzi circa il doppio di Bmw, che produce costantemente profitti. Sembrerebbe che il mercato guardi con sempre meno attenzione le metriche operative delle società.

Cosa è cambiato oggi rispetto a un anno fa?

L’attacco militare all’Iran deciso da Trump non era previsto e ha colpito il cuore militare, politico e religioso dell’Iran, dove i pasdaran (i paramilitari guardiani della rivoluzione in difesa degli ayatollah, ndr) condizionano la politica.

Il generale Qassem Soleimani, la vittima designata, era una figura apicale in Iran, una persona empatica che riusciva a dialogare con tutti, superando la chiusura dell’apparato clericale e a costruire equilibri importanti.

L’ayatollah Ali Khamenei durante il sermone
(Immagine di Ansa.it)

Trump ha agito così perchè è l’anno delle elezioni Usa e il prezzo del petrolio può condizionare i numerosi votanti del Mid West, dove l’economia poggia molto sui trasporti.

Il prezzo della benzina è sostanzialmente funzione del petrolio (e ancora poco lo possono condizionare i giacimenti di scisto statunitensi).

Trump punterà a un prezzo del petrolio più basso possibile pre votazioni; muovendosi adesso si è tenuto 6-7 mesi per influenzare la quotazione del greggio anche con negoziazioni diplomatiche.

Un altro fattore molto importante per le elezioni è la politica estera, la Casa Bianca è sempre attiva su quel fronte quando ha bisogno di aggregare voti, per rafforzare la leadership politica e compattare il paese.

La geopolitica, dunque, condiziona il contesto macroeconomico – e la sua debolezza – attraverso, ad esempio, il prezzo del petrolio, che influenza in primis l’industria estrattiva e quella delle infrastrutture e che poi ricade sull’occupazione, sui consumi, sulla crescita ecc.

Quali sono le incognite che potrebbero far saltare il banco degli investitori?

Sembrerebbe tutto nelle mani Usa, ma non è così. Trump ha scoperchiato tanti vasi di pandora.

In Qatar e in Turchia ci sono le basi americane, ma il Kurdistan non è disposto a concederne l’utilizzo.

In Iraq, invece, dove ci sono le truppe americane, c’è una predominanza sciita che finisce per compattare il Medio Oriente anti- americano.

(Immagine di LimesOnline.com)

Gli Stati Uniti, dunque, hanno finito per indebolirsi in quell’area. Consegnare l’Iraq all’Iran sarebbe un errore, oltre che da un punto di vista militare, per il petrolio.

L’unione dei due paesi, infatti, potrebbe alzare un fronte compatto nel settore della produzione petrolifera, una conseguenza non voluta dell’iniziativa militare americana.

??ITALIA Spread sotto 160, GAM: i bond delle banche italiane rendono bene

La forbice Italia-Germania cala dopo che la Corte costituzionale ha respinto la richiesta di referendum abrogativo della parte proporzionale della legge elettorale.

Tra i titoli a più elevato merito creditizio, il settore più interessante per GAM Sgr resta quello finanziario.

In un mondo a tassi zero la ricerca di rendimento spinge gli investitori a esplorare tutte le nicchie di mercato del comparto obbligazionario. Rischio duration o rischio credito?Il 2019 è stato un anno eccezionale non solo per i mercati azionari, ma anche per quelli obbligazionari.

Se è vero che lo S&P 500 ha fatto segnare la seconda miglior performance degli ultimi vent’anni, lo stesso vale anche per le obbligazioni corporate americane che hanno avuto un rendimento inferiore al solo 2009.”

Discesa dei tassi

La discesa dei tassi e le manovre espansive delle Banche centrali hanno schiacciato nuovamente i rendimenti a livelli minimi e, soprattutto per un investitore europeo, ottenere rendimenti positivi da titoli sicuri è diventato possibile solo a patto di accettare scadenze che vadano oltre i dieci anni, e comunque su livelli a dir poco risibili: si va dallo 0,3% del governativo trentennale tedesco allo 0,8% di quello francese, ovviamente annuo lordo”.

Ora, se non si vuole eccedere con il rischio duration, rimanendo nell’alveo dei Paesi sviluppati, “non resta che accettare il rischio credito. Come dicevamo, però, anche i titoli societari hanno corso molto nel 2019.

(Immagine di InvestimentiChiari.com)

Lo spread dell’indice euro corporate investment grade negli ultimi 12 mesi è passato da oltre 150 punti base a poco meno di 100″

Tra i titoli a più elevato merito creditizio, il settore più interessante resta quello finanziario: “se decidiamo di restare sulle emissioni senior, le banche italiane offrono spread interessanti anche su scadenze medie, a fronte di fondamentali in alcuni casi migliori di molti competitor europei; il rischio maggiore in questo caso resta quello paese.

Nel caso di emissioni subordinate, il ventaglio di scelta si amplia e si possono trovare spread decisamente più ricchi anche in altri settori e paesi: intorno ai 300/350 punti base”.

Secondo l’opinione del consenso, nel 2020 assisteremo a un modesto rimbalzo dell’attività economica nel primo semestre, ma la crescita del pil media annua per le principali economie non sarà molto lontana da quella del 2019.

Ne consegue che i tassi di interesse delle Banche centrali restano sostanzialmente stabili per il momento, soprattutto perché nessuno prevede attualmente una variazione delle previsioni inflazionistiche.

✅TOP E ❌FLOP DELLA SETTIMANA

✅TOP

DescrizioneUltimo PrezzoVar%
TITANMET0,125+19,05%
ASKOLL EVA2,6+13,04%
BCA PROFILO0,248+11,21%
ABITARE IN50,5+10,26%
AMBIENTHESIS0,542+9,49%
DIGITAL VALUE19,4+7,78%
CULTI MILANO3,86+7,22%
AVIO15+6,84%
RADICI2,43+5,65%
BORGOSESIA0,525+5,42%

Ottima performance per Titanmet, che ha chiuso in rialzo del 19,05%. I primi movimenti sono stati vivaci per il titolo, che ha preso il via a 0,11 Euro, superando il massimo della vigilia, per poi continuare ad incrementare la performance in giornata e finire in miglioramento a 0,125, attorno al livello migliore della riunione. 

Il confronto del titolo con il FTSE MIB, su base settimanale, mostra la maggiore forza relativa di Titanmet rispetto all’indice, evidenziando la concreta appetibilità del titolo da parte dei compratori.

(Immagine di Google.it)

Effervescente Askoll Eva, che archivia la seduta con una performance decisamente positiva del 13,04%. I primi movimenti sono stati vivaci per il titolo, che ha preso il via a 2,56 Euro, superando il massimo della vigilia, per poi continuare ad incrementare la performance in giornata e finire in miglioramento a 2,6, attorno al livello migliore della riunione. 

Su base settimanale, il trend del titolo è più solido rispetto a quello del FTSE MIB. Al momento, quindi, l’appeal degli investitori è rivolto con più decisione a Askoll Eva rispetto all’indice di riferimento.

(Immagine di Google.it)

❌FLOP

DescrizioneUltimo PrezzoVar%
MONDO TV FRANCE0,0538-7,24%
SOGEFI1,478-6,87%
ALFIO BARDOLLA1,795-5,53%
MONDO TV SUISSE1,16-5,31%
WM CAPITAL0,265-4,68%
CROWDFUNDME5,54-4,48%
MONDO TV2,134-4,48%
BANCA INTERMOBILIARE0,1445-4,30%
INNOVATEC0,1725-4,17%
PININFARINA SPA1,67-4,02%

Chiusura in profondo rosso per Mondo Tv France, che al termine della seduta esibisce una variazione percentuale negativa del 7,24%. 

L’esordio è stato debole per il titolo che ha avviato la giornata a 0,0578 Euro sopra il bottom della sessione precedente per poi deteriorare la propria performance nel corso della riunione e terminare ancor peggio a 0,0538 sul livello più basso della seduta. 

L’andamento di Mondo Tv France nella settimana, rispetto al FTSE MIB, rileva una minore forza relativa del titolo, che potrebbe diventare preda dei venditori pronti ad approfittare di potenziali debolezze.

(Immagine di Google.it)

Chiusura in rosso per SOGEFI, la società di componentistica per l’industria dell’auto, che termina la seduta segnando un calo del 6,87%. 

La partenza è stata difficile per il titolo che in apertura ha segnato 1,57 Euro, proponendo prezzi inferiori al bottom della sessione precedente, per poi appesantirsi ulteriormente nelle fasi successive con avvitamento dei prezzi e chiusura a 1,478 in prossimità dei minimi della giornata. 

Lo scenario tecnico visto ad una settimana del titolo rispetto all’indice, evidenzia un rallentamento del trend di Sogefi rispetto al FTSE MIB, e ciò rende il titolo potenziale obiettivo di vendita da parte degli investitori.

(Immagine di Google.it)

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