Truffe agli anziani

Il problema delle truffe agli anziani è in espansione, questo lo dimostrano sia le migliaia denunce fatte ai carabinieri di tutta Italia, che le centinaia di arresti eseguiti sul territorio.

Il format dell’operazione è sempre lo stesso, cercare di ottenere un profitto facendo leva sulla fiducia, compiendo, solo inizialmente, un’azione benevola nei confronti della vittima. 

Successivamente il truffatore fa in modo che la sua fiducia venga ricompensata facendosi dare del denaro o vendendo materiale contraffatto.

(Foto di consumatori.it)

I carabinieri di Siena, nell’ambito di un’indagine avviata nell’agosto dello scorso anno, sono riusciti a sciogliere un sodalizio criminale con base a Napoli, dedito alla truffe ad anziani residenti nell’area Nord e Centro Italia.

Falso sinistro stradale

Dalla centrale chiamante di Napoli gli abili telefonisti con schede telefoniche dalla vita brevissima; riuscivano a ingaggiare una vittima con la solita storia del falso incidente stradale, la truffa cominciava a prendere forma.

Gli imbonitori, spacciandosi per carabinieri o avvocati, raccontavano che ad un parente dell’anziana donna era capitato in un grave sinistro; rischiando di andare in carcere e che occorreva provvedere a pagare un primo risarcimento dei danni per evitarlo.

(Foto di info.tuttovisure.it)

Ottenuta la disponibilità delle vittime, i malfattori inviavano un uomo fidato, spacciato per avvocato; presso i domicili degli anziani dove recuperava denaro, gioielli e qualunque valore la poveretta tenesse in casa. Talvolta il raggiro comprendeva un ulteriore elemento; il telefonista suggeriva alla vittima di chiamare il 112 per avere contezza dei fatti e fingeva di interrompere la conversazione. 

Alla chiamata successiva dell’anziana donna al numero di emergenza indicato, rispondeva lo stesso interlocutore iniziale o un suo complice; confermando le false storie e convincendo la vittima di dover pagare quell’avvocato; che sarebbe passato a ritirare il denaro o i valori destinati al risarcimento dei gravi danni.

 I telefonisti erano così abili da riuscire a farsi dire il nome del figlio dall’anziana madre ed utilizzarlo per impressionarla maggiormente, ripetendolo con frequenza.

Al trasfertista veniva pagato il viaggio, questi in genere, raccolto un consistente bottino; rientrava a Napoli o raggiungeva Milano per piazzare la refurtiva a dei ricettatori, oppure rendere agli stessi organizzatori del traffico quanto rimediato. 

L’atteggiamento dei capi era particolarmente severo, gli ordini non ammettevano deroghe o contestazioni, pena l’immediato licenziamento. I corrieri si dimostravano particolarmente remissivi e sottomessi, tuttavia, la banda osservava il criterio della settimana corta, sabato e domenica non si lavora.

Rapine agli anziani

Un  altro metodo scoperto dai carabinieri riguarda quanto accaduto a Desenzano del Garda dove due donne dell’Est Europa sono state arrestate con l’accusa di truffa agli anziani. 

L’indagine è nata in seguito a diverse denunce presentate da ultrasettantenni che segnalavano di essere stati vittime di due donne, dall’accento straniero, che in strada chiedevano informazioni e prima di andarsene abbracciavano la vittima sfilando bracciali ed orologi.

 Sono stati accertati 7 episodi per un valore degli oggetti rubati che va dai cinque ai 15 mila euro.

Furti da trasfertista

(Foto di repubblica.it)

Gli investigatori del nucleo investigativo del comando provinciale di Milano hanno contestato a Saturno Cortiglione due colpi falliti rispettivamente nel Monzese e a Milano, e uno riuscito nel quartiere milanese di Quarto Oggiaro.

In quell’occasione ha portato via 100 grammi di oro e 400 euro in contanti a una pensionata di 70 anni.

In seguito alla visione dell’album con le foto dei sospettati, l’anziana lo ha riconosciuto subito e ha fornito un dettaglio: “Ricordo che aveva un cattivo odore”.

Lo stesso dettaglio confermato dal tassista che ha accompagnato il truffatore dalla stazione Centrale (dove era arrivato dopo aver fatto un viaggio col treno notturno) in via Arsia.

Ha atteso il cliente per cinque minuti senza sapere che stava truffando la vittima e lo ha riportato in Centrale. A incastrare Tortiglione sono state le immagini delle telecamere di una farmacia in zona, che hanno consentito di risalire al numero di targa del taxi e poi di tracciare il suo percorso a ritroso.

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