Sindrome del colon irritabile

Nutrizionista seduto alla scrivania con il camice
Dott. Pasquale Napolitano

Quest’oggi tratterò della sindrome del colon irritabile (IBS) o come è altresì conosciuta: colite spastica nervosa.

Oggigiorno sempre più persone lamentano fastidi legati all’intestino probabilmente a causa dei ritmi di vita frenetici, dello stress accumulato e da una minima o nulla attività fisica.

Da non sottovalutare il fattore alimentazione, che come vedremo gioca un ruolo predominante nelle sintomatologie gastriche e dell’intestino

L’ IBS

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L’IBS è un disturbo intestinale di natura cosiddetta “funzionale”, alla base dei sintomi infatti, non vi sono delle alterazioni o delle lesioni anatomiche come ci possono essere in altre patologie che colpiscono l’intestino come, ad esempio, le ulcere della Colite Ulcerosa (dolore al colon) o nel Morbo di Crohn; piuttosto ci sono delle alterazioni nella motilità delle anse intestinali, in altre parole il modo in cui l’intestino si muove.

L’ IBS, è una patologia molto frequente, e nonostante possa essere causa di disturbi importanti e fastidiosi, non è una condizione grave o pericolosa e non è associata a nessuna potenziale evoluzione maligna.

Come si presenta e quali sono le cause

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L’IBS è caratterizzata da fastidio o dolore addominale ricorrenti con almeno due delle seguenti caratteristiche: relazione alla defecazione, associazione con un cambiamento nella frequenza delle feci o associazione con un cambiamento nella consistenza delle feci.

La causa è sconosciuta e la fisiopatologia non è completamente chiara. La diagnosi invece è clinica e richiede un’attenta diagnosi differenziale. 

La causa dell’IBS è sconosciuta. Come detto, nessuna causa organica può essere rilevata mediante esami di laboratorio, esami RX o anatomopatologici.

Tuttavia, l’interazione tra fattori emotivi, alimentari, ormonali o l’assunzione di farmaci possono scatenare o aggravare i sintomi gastrointestinali.

Storicamente, il disturbo è stato spesso considerato come puramente psicosomatico.

Fattori psicosociali

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Sebbene i fattori psicosociali siano coinvolti, la causa della sindrome del colon irritabile riconosce sul piano fisiopatologico una combinazione di fattori psicosociali e alterazioni della fisiologia.

Le persone che soffrono di IBS accusano dolore o fastidio addominale, a sede variabile, in genere localizzato all’addome inferiore, di tipo continuo o crampiforme, correlato alla defecazione.

Inoltre, il fastidio addominale è temporalmente associato ad alterazioni della frequenza delle evacuazioni (aumento in caso di sindrome del colon irritabile variante diarrea e diminuzione nella sindrome dell’intestino irritabile variante stipsi) e consistenza delle feci (ossia, liquide o cremose oppure molto dure).

Dieta e Sindrome del colon irritabile

L’alimentazione riveste un ruolo molto importante nel trattamento dell’IBS pur non essendo la sola causa scatenante le crisi, può controllarne la ricorrenza.

Alle normali raccomandazioni tipiche della dieta mediterranea se ne associano altre più specifiche. 

Alimenti da evitare

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Sicuramente andrebbero evitati gli alimenti noti per la loro importante fermentazione intestinali, come:

  • I legumi;
  • Le cipolle;
  • Le fibre insolubili;
  • I cavoli;
  • La verza;

Andrebbero banditi anche gli alimenti e sostanze notoriamente irritanti per l’apparato gastrointestinale, come:

  • L’alcol;
  • Il caffè;
  • Il peperoncino;
  • Il pepe;
  • Le spezie in generale;

E’ importante ricordare come in questi casi sia fondamentale la figura di uno specialista in dietologia o nutrizione dal momento che le esclusioni vanno fatte con criterio e secondo tolleranza individuale magari cercando di compensare l’eventuale deficit di micronutrienti associato alle diete di eliminazione.

Dieta love-FODMAPs

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Un’altra possibile strategia alimentare risulta essere la dieta low-FODMAPs, ovvero una dieta che prevede in un primo momento l’eliminazione di tutti quegli alimenti ricchi in zuccheri fermentabili e scarsamente assorbibili, per poi reintrodurli poco per volta annotando su un diario alimentare l’effetto della quantità assunta.

Questo porta a scoprire la tolleranza individuale evitando l’eliminazione totale di tantissimi alimenti.

Alimenti FODMAPs

Esempi di alimenti ad alto contenuto di FODMAPs:

  • Cereali contenenti il glutine come fumento;
  • Orzo e segale;
  • Frutta come mele, pere, albicocche, cocomero, uva e fichi;
  • Tutti i legumi e diversi tipi di vegetali, come i carciofi, il cavolfiore, cipolle, funghi e aglio.

Come già accennato, essendo una dieta molto restrittiva non deve essere mai intrapresa autonomamente, ma è necessario affidarsi ad un professionista competente per la valutazione delle tolleranze relative alle quantità che è possibile assumere.

Biglietto da visita della nutrizionista
Studio di dietetica e nutrizione umana.

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