Oggigiorno l’alimentazione è diventata sempre più ricca di alcuni nutrienti e sempre più povera di altri.
Tra i nutrienti che sono cresciuti esponenzialmente troviamo senza dubbio i carboidrati nella loro forma più semplice.
Il cambiamento intercorso tra le generazioni ha interessato l’abitudine alla percezione dei gusti con un assuefazione al sapore dolce che avviene fin da bambini.
Questo bombardare i nostri recettori del gusto – le papille gustative – con sapori sempre più marcati ha portato all’esasperazione dei contenuti di quegli ingredienti forieri di tali sapori.
Questo rendere gli alimenti sempre più appetibili ha però avuto come conseguenza l’aumento dell’incidenza di patologie come l’obesità e le dislipidemie con le conseguenze che ne conseguono.
Tra le fasce più a rischio troviamo, inoltre, i bambini e gli adolescenti tra i quali sta aumentando il problema legato al sovrappeso e obesità con l’aggravante che in queste fasce di età oltre all’aumento del volume degli adipociti vi è anche un loro aumento in numero predisponendo l’individuo ad ingrassare con estrema facilità.
Cosa sono le bevande zuccherate:
Le bevande zuccherate sono quelle che contengono una notevole quantità di calorie provenienti dagli zuccheri (sia di origine naturale come nei succhi di frutta o nei frullati, che artificiale come in molte bevande analcoliche o gassate).
Non è stato fissato un livello specifico di zuccheri che distingua le bevande “zuccherate” da quelle “non zuccherate”, ma a titolo orientativo la maggior parte delle bevande gassate e dei succhi di frutta contiene circa 10 grammi di zuccheri per ogni 100 millilitri di prodotto (quindi una quantità tipica pari a 330 ml conterrà 33 g di zuccheri, equivalenti a circa 6 cucchiaini e a circa 130 calorie).
Sembra che il corpo umano sia poco efficiente nel riconoscere la sensazione di aver ingerito calorie quando queste vengono introdotte in forma liquida con le bevande rispetto a quelle provenienti dagli alimenti solidi.
Quindi il nostro corpo non darà una risposta compensatoria risultante dall’interruzione dello stimolo della fame ma continuerà a segnalare di essere in “riserva” portando ad un aumento dell’introito calorico.
Le bevande “dietetiche” contengono dolcificanti a basso contenuto di calorie e non hanno quindi lo stesso contenuto calorico delle bevande zuccherate; sebbene ci sia chi demonizzi i dolcificanti basta ricordarsi che si tratta di frazioni di grammo e quindi sicuramente ci sarà meno “danno” rispetto al consumo di oltre 30g di saccarosio.
Rischi per la salute:
Uno studio pubblicato da The BMJ riporta una possibile associazione tra un maggiore consumo di bevande zuccherate e un aumentato rischio di cancro.
Sebbene occorra un’interpretazione prudente, i risultati si aggiungono a un crescente numero di prove che indicano che limitare il consumo di bevande zuccherate, potrebbe contribuire a ridurre i casi di cancro.
Il consumo di bevande zuccherate è aumentato in tutto il mondo negli ultimi decenni ed è associato, a causa dei continui picchi glicemici e insulinici dovuti all’assunzione continua di zuccheri, in modo convincente al rischio di obesità, che a sua volta è riconosciuto come un forte fattore di rischio per molti tumori.
La ricerca sulle bevande zuccherate
Un team di ricercatori con sede in Francia ha deciso di valutare le associazioni tra il consumo di bevande zuccherate (con zucchero – o succhi di frutta al 100%) bevande artificialmente addolcite (dietetiche) e rischio di cancro generale, nonché a seno, prostata e intestino (colorettale).
L’indagine ha riguardato 101.257 soggetti adulti francesi sani (21% uomini, 79% donne) con un’età media di 42 anni già partecipanti allo studio di coorte NutriNet-Santé.
I partecipanti hanno completato almeno due questionari di frequenza alimentare di tipo Recall delle 24h (indagine che identifica cosa e quanto si è mangiato nelle 24h prima), progettati per misurare l’assunzione abituale di 3.300 diversi alimenti e bevande e sono stati seguiti per un massimo di 9 anni (2009-2018).
Sono stati calcolati i consumi giornalieri di bevande zuccherate e bevande con dolcificanti artificiali, e i primi casi di cancro segnalati dai partecipanti sono stati convalidati da cartelle cliniche e collegati a banche dati nazionali di assicurazione sanitaria.
Durante il follow-up sono stati 2.193 i casi di cancro diagnosticati e validati (693 tumori al seno, 291 tumori della prostata e 166 tumori del colon-retto).
L’età media alla diagnosi del cancro era di 59 anni.
I risultati mostrano che un aumento di 100 ml al giorno nel consumo di bevande zuccherate sia associato ad un aumento del 18% del rischio di cancro globale e ad un aumento del rischio di cancro al seno del 22%.
Al contrario, al consumo di bevande addolcite artificialmente non è associato un rischio di cancro, ma gli autori avvertono che è necessaria cautela nell’interpretazione di questo risultato a causa di un livello di consumo relativamente basso in questo campione.
(Chazelas Eloi, Srour Bernard, Desmetz Elisa, Kesse-Guyot Emmanuelle, Julia Chantal, Deschamps Valérie et al. Sugary drink consumption and risk of cancer: results from NutriNet-Santé prospective cohort BMJ 2019; 366 : l2408)
In conclusione:
Sebbene dopo quanto appreso la soluzione più banale sia l’eliminazione di queste bevande dalla nostra dieta, non sempre risulta facile farlo dal momento che si deve pensare non solo alle bevande come cola o aranciata o simili, ma nella definizione rientrano anche i succhi di frutta ad esempio e per certi versi anche il cocktail dell’uscita con gli amici.
Ci sono bambini a cui si somministrano tranquillamente succhi di frutta pensando sia la stessa cosa che mangiarla, inoltre in alcune case la bottiglia di bibita gassata non può mancare mai e tutto questo porta ad una specie di dipendenza dallo zucchero che risulta tutt’altro che facile da eliminare.
In quest’articolo il focus era sulle calorie liquide derivanti dalle bevande, ma non dimentichiamoci che gli zuccheri semplici sono onnipresenti dalla colazione fino alla cena ed è sempre l’effetto additivo a causare il problema.
In definitiva se si imparasse a bere solo acqua la nostra salute se ne gioverebbe e staremmo tutti un po’ meglio fin da bambini.
Articolo a cura di Dott. Pasquale Napolitano
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