Trump rilancia i dazi alla Cina, Borse ko: Milano perde il 2,41%

Vincenzo Balzano
Sono Vincenzo Balzano, Ispettore Principale, Consulente Finanziario e Assicurativo per Alleanza Assicurazione Spa

Doppio colpo negativo sui mercati finanziari: prima la Fed, poi soprattutto ??Donald Trump hanno scatenato le vendite e riacceso i timori di una escalation nella guerra commerciale tra Usa e ??Cina.

Tutti i listini mondiali sono andati in rosso, Europa compresa, accusando perdite pesanti: ??Milano ha chiuso in calo del 2,41%, spinta poi nel finale dall’apertura negativa di Wall Street.

Sono state ore concitate nelle sale operative. Per capire cosa è successo bisogna partire da qualche giorno fa. Mercoledì sera, la Banca centrale Usa ha annunciato – come da attese – il taglio dei tassi di un quarto di punto.

Powell non si è sbilanciato su nuovi interventi in futuro, anzi ha parlato di un “aggiustamento di metà ciclo” che ha fatto propendere i mercati per un messaggio di prudenza su ulteriori tagli. Infatti la reazione delle Borse è stata negativa.

Trump

Immagine di laRepubblica

Giovedì la decisione è stata via via digerita. Ma proprio quando i listini sembravano rafforzarsi e prender piede la convinzione che la Fed sarebbe rimasta accomodante, è arrivato il fulmine Trump.

A sorpresa il Presidente Americano Trump ha annunciato l’imposizione di nuovi dazi del 10% sulle importazioni di beni cinesi per un valore di 300 miliardi di dollari a partire dal primo settembre.

Considerando che già 250 miliardi di import sono stati colpiti da tariffe al 25%, praticamente tutto il commercio tra le due superpotenze ricadrebbe nella rete delle tariffe.

Reazione della cina

Proprio a settembre, dovrebbero riprendere negli Usa i negoziati dopo l’ultimo summit di Shanghai, ancora interlocutorio ma “costruttivo”. Intanto, la Cina ha fatto sapere che “dovrà prendere contromisure se gli Usa metteranno nuovi dazi sui prodotti cinesi”.La reazione è stata violenta.

Venerdì sera Wall Street ha chiuso in calo, oggi i listini americani hanno bissato: quando gli scambi Ue si avviano a chiusura, il Dow Jones peggiora e cede l’1,1%, il Nasdaq l’1,8%.

Il petrolio è arrivato a cedere oltre 8 punti percentuali, mentre recupera parte del terreno tornando in area 55 dollari. Le Borse europee non sfuggono all’ondata di vendite, anzi tornano a peggiorare nel finale con i ribassi americani: il saldo per Milano è di un passivo del 2,41%.

Calo del settore Tecnlogico

Immagine di AppleBites

Pesante in particolare il settore tecnologico e i titoli ciclici. Tutto il listino accusa flessioni corpose, con evidenza per Fca (-3,02%), per Ferrari (-4,35%) che ha dato i conti e Pirelli (-6,90%). Tra i pochi segni positivi, A2a.

In linea le altre Piazze del Vecchio continente: Francoforte cede il 3,11% finale, Londra il 2,34% e Parigi il 3,57%. Per l’indice europeo Stoxx 600 è il peggior ribasso durante la giornata di questo 2019. Questa mattina, Tokyo ha chiuso in forte ribasso del 2,1%, Shanghai ha perso l’1,41% e Hong Kong il 2,35%.

Bloomberg

Bloomberg, ha fatto intuire che le sparate di Trump sembrano quasi svelare una strategia che, più che a Pechino, guarda a Washington. Il discorso è semplice: visto che la Fed ha detto che i tagli ai tassi sono giustificati dalle tensioni commerciali che pesano sull’economia, è plausibile che il presidente si sia premurato subito di crearne altre perché la sua Banca centrale tagli ancora il costo del denaro, come il tycoon chiede da tempo.

Non a caso, subito dopo l’annuncio della Casa Bianca i future sui Fed Fund hanno accentuato le probabilità di prossimi interventi da parte di Powell. Ryan Larson, riferisce l’agenzia Usa, che è a capo del trading di azioni Usa per RBC Global Asset Management, ha definito “certamente interessante il timing” delle parole di Trump.

Dazi

“Viene da chiedersi se i dazi aggiuntivi sarebbero stati annunciati nello stesso modo dal presidente, se la conferenza della Fed di ieri fosse andata diversamente”.

Secondo Tim Drayson di Lgim, “questo round di dazi avrà un impatto diretto su beni di consumo di alto profilo come vestiti, calzature, videogiochi, TV, telefoni e articoli sportivi.

Quando Trump dice che imporrà dazi alla Cina fino allo sfinimento, sarà evidente alla maggioranza della popolazione americana che saranno gli Stati Uniti stessi a soffrire la tassazione.

Ci aspettiamo un contraccolpo pubblico molto più grande che in passato dal momento che i retailer informano i consumatori che l’aumento dei prezzi è dovuto ai dazi di Trump”. In serata, inoltre, il presidente Usa ha messo in agenda una comunicazione ufficiale sul fronte commerciale con l’Europa.

Rimozione della Corea del Sud

Immagine di il Messagero

Come non bastasse, il governo ??giapponese ha deciso di rimuovere la Corea del Sud dalla lista dei Paesi che godono di un trattamento preferenziale nell’export commerciale, una risoluzione che potrebbe inasprire i già tesi rapporti diplomatici tra i due vicini.

L’esecutivo del premier conservatore Shinzo Abe ha reso noto che il provvedimento entrerà in vigore a fine mese e obbligherà le aziende coreane a chiedere speciali permessi per le importazioni di materiali che possono essere utilizzati anche per scopi militari.

Tra questi le componenti utilizzate nella produzione dei semiconduttori, gli schermi per i telefonini e gli apparecchi televisivi. Si tratta della prima volta che un paese viene escluso da Tokyo dalla ‘white list’, formata da 27 nazioni, e nella quale la Corea del Sud era parte integrante del 2004.

L’euro chiude in rialzo

In casa nostra la situazione è diversa.Lo spread tra ??Btp e ??Bund tedeschi vede quota 210 punti, poi torna ai livelli della vigilia poco sopra 200 punti. Da segnalare che per la prima volta tutta la curva di rendimenti tedeschi scivola sottozero, incluso il titolo a 30 anni.

L’euro chiude in rialzo e torna sopra quota 1,11 dollari. Sale anche lo yen, tradizionale bene rifugio. La moneta europea passa di mano a 1,1104 dollari e 118,38 yen. Dollaro/yen giù a 106,63.

Quotazioni dell’oro sotto i riflettori e vicino ai massimi da 6 anni, con il metallo spot a 1.445 dollari alla chiusura dei mercati Ue. “Dopo la frenata di mercoledì sera, che ha fatto seguito al meeting della Fed (con una discesa verso quota 1.400), le nuove tensioni legate alla guerra commerciale hanno spinto l’oro verso un nuovo rally”.

I TOP E I FLOP DELLA SETTIMANA TOP

DescrizioneUltimo prezzo
Var%
BIANCAMANO0,242+15,24%
EDILIZIACROBATICA8+11,11%
M&C0,04+8,11%
NEODECORTECH4,14+6,70%
BRIOSCHI0,0786+6,50%
NET INSURANCE4,68+3,54%
MONRIF0,1575+3,28%
VIMI FASTENERS2,28+3,17%
RELATECH1,87+2,47%
MAILUP3,93+2,34%

Brilla Biancamano, chiudendo la seduta con un aumento del 15,24%. I primi movimenti sono stati vivaci per il titolo, che ha dato inizio alla sessione a 0,212 Euro, sotto il top del 1 agosto, per poi incrementare la performance in giornata. Su base settimanale, il trend del titolo è più solido rispetto a quello del FTSE MIB. Al momento, quindi, l’appeal degli investitori è rivolto con più decisione a Biancamano rispetto all’indice di riferimento.

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Protagonista Ediliziacrobatica, tra i titoli del FTSE MIB, che chiude la seduta con un rialzo dell’11,11%. L’inizio di giornata è stato decisamente buono per il titolo, che ha segnato un primo prezzo a 7,4 Euro, attestandosi sopra i picchi del 1 agosto, per proseguire in ascesa nel corso della sessione e terminare in volata a 8, prossimo al valore più alto della seduta.

Se si confronta l’andamento del titolo con l’indice principale indice della Borsa di Milano, su base settimanale, Ediliziacrobatica mantiene forza relativa positiva rispetto all’indice, dimostrando un maggior apprezzamento da parte degli investitori rispetto all’indice stesso (performance settimanale +21,21%, rispetto a -3,62% del FTSE MIB).

FLOP

DescrizioneUltimo prezzoVar%
FRESENIUS MEDICAL CARE61,6-10,39%
REPLY53,3-10,27%
EPRICE0,628-9,51%
AEGON4,144-7,09%
ESSILORLUXOTTICA119,6-6,93%
PIRELLI & C5,016-6,90%
INFINEON TECHNOLOGIES16,22-6,78%
CNH INDUSTRIAL8,718-6,76%
APPLE182,98-6,69%
STMICROELECTRONICS15,805-6,67%

In forte ribasso Fresenius Medical Care, che chiude la seduta con un disastroso -10,39%. L’avvio di sessione è stato debole per il titolo che dopo aver aperto a 61,86 Euro, sotto i minimi della sessione precedente, si è indebolito ulteriormente proseguendo al ribasso per un’ulteriore limatura dei prezzi che hanno chiuso a 61,6, su livelli prossimi ai minimi della giornata.

Lo scenario su base settimanale di Fresenius Medical Care rileva un allentamento della curva rispetto alla forza espressa dal FTSE MIB. Tale ripiegamento potrebbe rendere il titolo oggetto di vendite da parte degli operatori.

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A picco la società di consulenza REPLY, che chiude gli scambi con un pessimo -10,27%. L’esordio è stato debole per il titolo che ha avviato la giornata a 58,5 Euro sopra il bottom della sessione precedente per poi deteriorare la propria performance nel corso della riunione e terminare ancor peggio a 53,3 sul livello più basso della seduta.

L’analisi settimanale del titolo rispetto al FTSE MIB mostra un cedimento rispetto all’indice in termini di forza relativa di Reply, che fa peggio del mercato di riferimento.

La Rubrica riprenderà il giorno 26 agosto. Vi auguro Buone Ferie.

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