Sui mercati è scattato il conto alla rovescia per la riunione della Fed, che in settimana darà la linea di politica monetaria americana.
Intanto la crescita del Pil, +2,1% nel secondo trimestre, è stata superiore alle stime, ma inferiore ai tre mesi precedenti. A ??Milano vola i l gruppo TLC dopo l’accordo con ?Vodafone.
All’indomani della Bce e dopo il pil Usa leggermente sopra le attese, le Borse Ue vivono un’altra seduta all’insegna della volatilità.
Milano, unico listino negativo del Vecchio Continente con Madrid, paga il ribasso del comparto bancario (-0,5% a livello Ue lo stoxx di settore) e chiude a -0,3% nonostante la fiammata di Telecom Italia.
Quest’ultima è balzata del 4%, con una forte accelerata nel pomeriggio, dopo l’annuncio del maxi accordo sulle torri con Vodafone, a sua volta in volata sul listino di Londra.
Acquisti anche su Stmicroelectron (+1,9%), favorita dal buon andamento del comparto tecnologico Usa con i conti oltre le attese di Twitter e Google.
Realizzi invece su tutto il comparto bancario, a partire da Ubi Banca (-3%), Finecobank (-2,6%) e Banco Bpm (-1,6%) mentre Prysmian lascia sul terreno il 2,1%. Fuori dal listino principale Bio On rimbalza dopo il crollo di ieri e recupera il 60%. Lo spread chiude in risalita a 194 punti base mentre il petrolio flette dello 0,2% a 55,8 dollari al barile.
Sul fronte valutario l’euro si attesta a 1,111 dollari (in chiusura ieri a 1,1161). La divisa vale inoltre 120,8 yen, mentre il dollaro-yen è pari a 108,7.
Il Pil ??Usa sale oltre attese, a ??Wall Street volano Google e Twitter
Nel secondo trimestre del 2019, la crescita economica ??statunitense è stata superiore alle attese, sebbene inferiore ai tre mesi precedenti.
La lettura preliminare del dato diffuso dal dipartimento al Commercio ha registrato un tasso di crescita annualizzato del 2,1% dopo il +3,1% del primo trimestre. Le stime erano per un’espansione del 2%. Intanto, Oltroceano, continua la pioggia di trimestrali.
Nel settore tech, Alphabet e Intel corrono mentre Amazon perde terreno. La controllante di Google ha rassicurato sul fronte dei ricavi e ha annunciato un piano di buyback da 25 miliardi di dollari.
Il produttore di chip ha battuto le stime nonostante risultati in calo e ha venduto per 1 miliardo la maggioranza delle attività di chip modem per smartphone a Apple.
Dopo quattro trimestri di fila di utili record, Amazon ha invece deluso. Twitter viene premiato grazie all’aumento degli utenti.
E venerdì 26 ha coinvolto anche il ??Giappone, dove la Borsa di Tokyo ha registrato la seconda chiusura consecutiva al rialzo, aiutata dal deprezzamento dello yen con conseguenti massicci acquisti di titoli delle compagnie attive nell’export.
Al termine delle contrattazioni l’indice Nikkei si è così attestato a quota 9.774,68 con un incremento di 78,15 punti pari allo 0,81 per cento.
✅TOP E ❌FLOP DELLA SETTIMANA??
TITOLI TOP ✅
Descrizione | Ultimo prezzo | Var% |
BIO ON | 24 | +60,00% |
ALPHABET CLASSE C | 1.127,6 | +10,70% |
PIAGGIO | 2,828 | +7,69% |
ALFIO BARDOLLA | 2,05 | +7,61% |
STARBUCKS CORP | 87,47 | +7,51% |
ECOSUNTEK | 5,4 | +6,93% |
MOLMED | 0,37 | +4,67% |
AGATOS | 0,1125 | +4,65% |
IMMSI | 0,653 | +4,65% |
VIVENDI | 25,97 | +4,47% |
Effervescente BIO ON la società attiva nel settore della bio plastica di alta qualità, che archivia la seduta con una performance decisamente positiva del 60,00%.
La partenza è stata rosea per il titolo che ha esordito a 15,5 Euro risultando inferiore ai picchi della giornata precedente, per poi ampliare la performance nel prosieguo della riunione e terminare in volata a 24, prossimo al valore più alto della seduta.
L’analisi settimanale del titolo rispetto al FTSE MIB mostra un cedimento rispetto all’indice in termini di forza relativa di Bio on, che fa peggio del mercato di riferimento.
Brillante rialzo per Alphabet Classe C, che lievita in modo prepotente archiviando la sessione con un guadagno del 10,70%.
Nella giornata abbiamo assistito ad un avvio con forza ed apertura a 1.135,4 Euro sopra i massimi della seduta precedente, seguito da un indebolimento che persiste nella sessione, e chiusura più debole a 1.127,6 in prossimità dei minimi di seduta.
Se si confronta l’andamento del titolo con l’indice FTSE MIB, su base settimanale, Alphabet Classe C mantiene forza relativa positiva rispetto all’indice, dimostrando un maggior apprezzamento da parte degli investitori rispetto all’indice stesso (performance settimanale +11,18%, rispetto a +0,91% del principale indice della Borsa di Milano).
TITOLI FLOP ❌
Descrizione | Ultimo prezzo | Var% |
GRUPPO GREEN POWER | 2,4 | -9,43% |
KERING | 470 | -7,92% |
BASICNET | 4,69 | -6,20% |
WM CAPITAL | 0,222 | -5,93% |
RADICI | 2,92 | -5,81% |
INNOVATEC | 0,0236 | -5,60% |
FOPE | 7,4 | -5,13% |
IMVEST | 0,228 | -5,00% |
ENERTRONICA | 0,79 | -4,82% |
NETWEEK | 0,1812 | -4,73% |
Aggressivo avvitamento per Gruppo Green Power, che archivia la sessione in forte flessione, mostrando una perdita del 9,43% sui valori precedenti.
Nella giornata di venerdì abbiamo assistito ad un avvio debole ed apertura a 2,59 Euro, sotto i minimi della seduta precedente, seguito da un indebolimento che persiste nella giornata, e chiusura a 2,4 in prossimità dei minimi di seduta.
La tendenza ad una settimana di Gruppo Green Power è più fiacca rispetto all’andamento dell’indice di riferimento. Tale cedimento potrebbe innescare opportunità di vendita del titolo da parte del mercato.
Affonda sul mercato KERING, la multinazionale del lusso, che alla chiusura soffre con un calo del 7,92%.
La partenza è stata difficile per il titolo che in apertura ha segnato 0 Euro, proponendo prezzi inferiori al bottom della sessione precedente.
Apprezzabile la reazione intermedia che ha però avuto vita breve, con successivo appesantimento delle quotazioni fissate in chiusura a 470, in prossimità dei minimi di seduta.
La tendenza ad una settimana di Kering è più fiacca rispetto all’andamento dell’indice di riferimento. Tale cedimento potrebbe innescare opportunità di vendita del titolo da parte del mercato.