Tutti i segreti del risparmio – Scenario economico post voto Elezioni Europee 2019

Sono Vincenzo Balzano, Ispettore Principale, Consulente Finanziario e Assicurativo per Alleanza Assicurazione Spa

E’ positiva l’apertura delle principali Borse europee dopo che il voto per le elezioni Europee 2019 hanno escluso uno sfondamento generalizzato delle forze sovraniste e ha confermato la maggioranza dei seggi in capo ai tradizionali partiti europeisti, tra i quali si fa notare l’avanzata di Verdi e Liberali.

I «future» su Parigi avanzano dello 0,7%, quelli su Francoforte e Madrid dello 0,5% e quelli su Amsterdam dello 0,4%. Positiva anche la chiusura delle principali Borse asiatiche.

Oggi saranno invece chiuse per festività Londra e New York.

I mercati non hanno reagito male neanche alla vittoria della Lega in Italia.

Come testimonia la piccolissima variazione dello spread tra Btp e Bund tedesco, dato in rialzo ma sempre attorno a 270 punti base.

Rapporti Governo – Commissione Europea

La partita tra il governo italiano e la Commissione europea sulla legge di bilancio 2019 è stata durissima.

Ma potrebbe essere ricordata come una passeggiata se paragonata al confronto che si annuncia sulla manovra di quest’anno.

Tra i 23 miliardi di clausole, Iva da disinnescare, rinnovo degli statali, correzione del deficit e altre voci.

Foto Salvini – Moscovici

Ci sarà da negoziare una manovra da almeno 35 miliardi.

Una cifra enorme a cui bisognerà aggiungere i fondi necessari a finanziare gli ambiziosi piani di riduzione delle imposte (flat tax) dell’esecutivo giallo-verde.

La partita insomma si annuncia durissima e le recenti dichiarazioni di Salvini, tornato a invocare lo sforamento del vincolo del 3% sul deficit (con i prevedibili effetti sullo spread).

Sono un primo segnale della conflittualità che anche quest’anno, con ogni probabilità, caratterizzerà il negoziato con la Ue sui conti.

Se Salvini è tanto combattivo è anche perché è convinto che un’affermazione della Lega e di altri partiti sovranisti alle elezioni europee, contribuirà a cambiare il volto della Commissione rendendola più incline ad accettare un compromesso sul budget dell’Italia.

Ma è proprio così?

Secondo Stephanie Kelly, political economist di Aberdeen Standard Investments, è difficile che la Commissione possa tollerare «la sregolatezza fiscale italiana».

Una modesta indulgenza nella politica fiscale da parte della Commissione è da mettere in conto.

Per l’economista non basterà a evitare «un altro scontro tra Roma e Bruxelles ad ottobre».

Ancora più pessimista Elliot Hentov, responsabile politico di State Street Global Advisors, secondo cui la frammentazione del panorama politico europeo che è prevista emergere dal voto spingerà «i partiti tradizionali a unire le forze contro le sfide dei populisti».

Per il gestore «gli atteggiamenti europei nei confronti dell’Italia saranno in conflitto con la volontà di non consegnare a Salvini ogni successo» soprattutto qualora dovesse concretizzarsi lo scenario del voto anticipato in Italia.

Ipotesi che i continui litigi all’interno della maggioranza stanno avvalorando sempre di più e che, secondo alcuni gestori, potrebbe registrare un’accelerazione dopo il voto.

C’è anche un altro scenario con cui gli investitori stanno facendo i conti: la formazione di una nuova maggioranza senza il ritorno al voto.

Partita Italia-UE

Ciò potrebbe avere implicazioni non così negative per l’Italia, secondo Reto Cueni, senior Economist di Vontobel Asset Management, specie nel caso in cui si arrivasse a una alleanza di centro-destra (con trasfughi di altri partiti).

Bandiera Italia – Europa

Uno scenario del genere – secondo il gestore – sarebbe favorevole per l’economia, potrebbe comportare «un ammorbidimento delle posizioni euroscettiche della Lega la quale è, storicamente, vicina alle istanze delle piccole e medie imprese».

Per i destini dell’Italia e la delicata partita economico-finanziaria con l’Ue, sarà poi decisivo il negoziato sulle nomine del nuovo presidente della Commissione europea e del successore di Draghi alla guida della Bce.

Ma se è vero che gli equilibri all’interno del Parlamento europeo sono destinati a condizionare il negoziato.

E’ anche vero che – come segnala Silvia dall’Angelo, senior Economist di Hermes IM «la parola finale sulle nomine spetterà ai capi di governo e di stato europei, che con poche eccezioni, provengono dai partiti tradizionali».

In altre parole: è improbabile che un’affermazione oltre le attese dei sovranisti possa risultare decisiva nel determinare i nomi di chi guiderà Commissione e Banca centrale nei prossimi anni.

La mia opinione

Nell’immediato c’è da aspettarsi una reazione forte dei mercati (positiva o negativa) nel caso in cui l’atteso exploit dei sovranisti dovesse risultare rispettivamente inferiore o superiore alle aspettative.

In attesa del voto sono ancora le schermaglie tra Usa e Cina sul tema del commercio a tenere banco.

Ci troviamo quindi in un contesto che tende a sfavorire tutte le classi di investimento rischiose come le azioni (ieri i listini europei hanno perso attorno al 2%) o i titoli di Stato periferici come i BTP, ieri penalizzati dalle vendite che, in parallelo con gli acquisti sui Bund, hanno fatto risalire lo spread oltre quota 275.

I TITOLI TOP DELLA SETTIMANA

Tra i titoli top della settimana spiccano Renault che risente positivamente delle voci sulla fusione con FCA  FIAT CHRYSLER AUTOMOBILES:

Titoli Top  della settimana
Andamento azioni Renault (grafico da www.money.it)

Anche FIAT CHRYSLER AUTOMOBILES di cui più volte abbiamo sollecitato l’ acquisto stanno avendo ottimi rendimenti:

Andamento Azioni FIAT CHRYSLER AUTOMOBILES (grafico da www.money.it

I TITOLI FLOP DELLA SETTIMANA

Tra i titoli FLOP della settimana spiccano:

Titoli FLOP della settimana

Articolo a cura di Vincenzo Balzano

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