Mai più plastica sulle spiagge e non solo.

L’ interesse sul problema dello smaltimento dei rifiuti resta sempre molto elevato;  il faro è adesso acceso sui prodotti monouso in plastica, che stanno distruggendo i territori nonché la fauna marina, lo slogan che mette tutti d’ accordo è “Mai più plastica sulle spiagge”.

Questi prodotti sono molto difficili da riciclare, poiché sono costituiti da polimeri poco pregiati sotto l’aspetto del riutilizzo; si rompono facilmente e le parti diventano troppo piccole per un coretto riciclo, di conseguenza non possono essere riciclate e devono essere smaltite nei termovalorizzatori.

Inoltre un ruolo fondamentale per la risoluzione del problema è affidato ai consumatori, che dovrebbero rimuovere i residui di cibo e depositare i rifiuti negli appositi spazi.

Campagne di sensibilizzazzione e provvedimenti

A Napoli, come già in altre località, è stato bandito ogni tipo di imballaggio, stoviglie e cannucce in materiale plastico, che non sia biodegradabile o compostabile.

Dal 1 Maggio è attivo il provvedimento, con una sanzione che va dai 25 ai 500€.

Recenti ricerche mettono in evidenza che , per ogni metro quadrato di mare, siano presenti fino a 100 oggetti di cui il 77% di materiale plastico.

La situazione non migliora sulle spiagge infatti ogni 100 m di sabbia si trovano ottocento oggetti, di media, di cui l’80% in plastica.

Rifiuti abbandonati

L’ordinanza comunale, da sola, non è sufficiente a risolvere il problema; quindi è fondamentale che i cittadini siano sensibilizzati al rispetto dei territori in modo da non deturparli abbandonando i rifiuti.

Marine Litter

Il termine Marine litter, letteralmente rifiuti marini, è utilizzato per indicare tutti quei prodotti che vengono ritrovati in mare, capitati lì per ogni ragione.

Tra questi i più preoccupanti sono le microplastiche, minuscole porzioni di prodotti in plastica, che vengono ingerite dalla fauna marina e che spesso finiscono sulle nostre tavole.

In Italia Legambiente, è in prima linea per combattere le  Marine litter, sta effettuando degli studi del fenomeno per svegliare le coscienze e analizzare la tipologia di prodotti rilevati.

Start-up e innovazione

(foto di wesud.it)

Il primo problema del nostro paese, è l’indifferenza nei confronti dell’ambiente.

In Italia siamo tra gli ultimi nelle classifiche della raccolta differenziata, salvo alcune zone virtuose, si sta lavorando sull’innovazione, tuttavia, è necessaria collaborazione per risolvere questo grande male.

A questo proposito, oltre alle classiche campagne di raccolta, stanno nascendo numerose start-up, che hanno l’obiettivo di ripulire e riciclare i materiali plastici.

In Italia Gr3n attraverso nuove metodologie di riciclo chimico, si pone l’ardua missione di reperire e ripristinare 53 milioni di tonnellate di materiali che vengono depositati nelle discariche ogni anno.

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