Tutto quello che devi sapere sulle patologie sonno-correlate.
ASCOLTA GLI ESPERTI PER CAPIRE COSA FARE
Il sonno influenza tutte le nostre prestazioni e dormire bene è molto importante per la nostra salute. Cali di concentrazione, russamento notturno, stanchezza, affaticamento, sonnolenza diurna potrebbero sembrare effetti di una nottataccia ma a ben vedere non è sempre cosi.
I numeri stimati della patologia dimostrano che in Italia il 10% della popolazione soffre di sindrome della apnee notturne detta anche OSAS e 250.000 sono i pazienti in trattamento. Circa 5 miliardi sono i costi per mancata diagnosi e il 25% degli incidenti stradali sono causati dal colpo di sonno.
È importante quindi sia la qualità che la quantità del nostro sonno; secondo uno studio della National Sleep Foundation, pubblicato sulla rivista Sleep Health, ogni individuo, a seconda dell’età, ha bisogno di una quantità minima di ore di sonno quotidiane che per un adulto compreso tra 40 e 55 è 8 ore.
Uno dei sintomi più diffusi dei disturbi del sonno è il russamento patologico. La maggior parte delle persone tende a sottovalutare la situazione invece è un problema che andrebbe preso seriamente; in effetti oltre alle conseguenze sulla salute del paziente, il russamento può risultare davvero insopportabile per il partner con cui si divide il letto compromettendo il suo sonno. Addirittura in alcuni casi può compromettere la relazione di coppia.
La sindrome delle apnee notturne, detta anche OSAS
La sindrome delle apnee notturne, detta anche OSAS, è caratterizzata da interruzioni della respirazione di diversi secondi, dovute all’ostruzione delle vie aeree superiori. Esse è dovuta al rilassamento dei muscoli delle vie aeree superiori durante il sonno che ostacola il passaggio dell’aria.
Il respiro si blocca per alcuni secondi fino a quando non interviene il cervello; il paziente quindi si sveglia, russa leggermente e poi si addormenta quasi subito.
Questa sequenza può ripetersi centinaia di volte a notte frammentando così il sonno e compromettendo il riposo notturno ed inoltre ha effetti negativi sul corretto funzionamento dell’organismo; nel breve periodo determina sonnolenza, cefalea e riduzione dell’attenzione, ma a lungo andare causa importanti danni alla salute.
Chi soffre di disturbi respiratori del sonno quindi se non entra in percorsi terapeutici rischia di esporsi gravemente a patologie cardio-respiratorie. Ultimi studi della Rmit University di Melbourne hanno rilevato che le apnee del sonno mettono a rischio anche la memoria.
Un OSAS moderata o severa inoltre può incidere anche sul rilascio o meno della la patente di guida e sul rinnovo della stessa soprattutto per persone che per ragioni professionali non possano rinunciare alla patente (camionisti, taxisti, autisti di professione, ecc.)
La polisonnografia per indagare il tuo sonno
La prima cosa da fare per diagnosticare patologie sonno-correlate è un esame chiamato Polisonnografia, eseguibile anche a domicilio. La polisonnografia è un test diagnostico non invasivo con cui si vanno a monitorare e registrare alcuni parametri fisiologici durante il sonno. Con delle fasce applicate all’addome si misurano i movimenti respiratori e con un sensore applicato al dito la saturazione di ossigeno nel sangue. Inoltre con degli elettrodi si misura il battito cardiaco e nel corso dell’esame si misurano anche flusso respiratorio, russamento e posizione del soggetto che dorme.
Le line guida consigliano di effettuare la polisonnografia presso il domicilio del paziente; l’esecuzione a domicilio infatti risulta una condizione favorevole perché permette allo stesso di riposare tranquillamente in condizioni simili a quelle di ogni notte senza disturbi esterni.
In regione sono presenti centri specializzati in medicina del sonno come Sonnocare (visita il sito al link www.sonnocare.it) che eseguono a domicilio la polisonnografia a Napoli, la polisonnografia a Caserta, e nello specifico la polisonnografia in tutta la Campania a costi contenuti.
In questo modo si riesce ad effettuare l’esame in maniera più veloce e senza lunghe liste di attesa, evitando tutti i vari disagi psicologici che un ricovero o day hospital può procurare. Si evitano inoltre così aggravi di costi legati a spostamento e pernottamento, all’assenza a lavoro e costi legati al coinvolgimento dell’eventuale accompagnatore.
La Redazione