Questa famosa app di messaggistica sarebbe un’ottima alternativa a WhatsApp, ma Telegram non è sicuro come pensi. Ecco tutti i buoni motivi per cui dovresti cancellarlo dal tuo smartphone se ci tieni alla tua privacy.
Si possono elencare diverse ragioni per cui Telegram è meglio di WhatsApp: dagli sticker divertenti ai messaggi che si autodistruggono, ma esperti di sicurezza informatica e crittografia end-to-end sostengono che l’app nonostante la sua ottima fama, abbia diversi problemi di sicurezza.
Con l’articolo sul revenge porn, abbiamo già fatto riferimento ai gruppi presenti su Telegram, oggi vogliamo approfondire tutti i rischi legati al suo utilizzo e come sempre partiamo dalle basi.
Che cos’è Telegram?
Telegram è un’app che si autodefinisce un ibrido tra messaggistica e social network con sede a Dubai, vanta un fascino da ribelle e 400 milioni di utenti. Pavel Durov è il suo fondatore ed una volta era considerato il Mark Zuckerberg russo, ma poi è scappato dal suo paese d’origine nel 2014, dopo che gli alleati del Cremlino (Putin) hanno preso il controllo di VKontakte, un’altra piattaforma social che aveva lanciato lui.
Ma tornando a Telegram, l’app ha spesso millantato di battersi contro le big tech e per il diritto alla privacy. Per dirne una, tra le sue FAQ si legge che “fare profitto non sarà mai tra i fini ultimi di Telegram.”
Eppure, nonostante il suo porsi come un’alternativa migliore e più sicura di WhatsApp, la politica sulla privacy dell’azienda dietro Telegram non è esattamente priva di macchia, anzi, Telegram non è affatto il miracolo della privacy che stavamo tutti aspettando, per cui faresti bene a cancellarla dalle app del tuo telefono, ma prima di farlo, ovviamente, ti mostreremo alcune ragioni per cui varrebbe la pena di disinstallarlo.
1.Le chat di Telegram non hanno impostata automaticamente la crittografia end-to-end
La crittografia end-to-end permette solo a chi invia un messaggio e a chi lo riceve di poterlo leggere, mentre chiunque intercetti i dati vedrà solo una stringa di caratteri senza senso. WhatsApp offre questo tipo di crittografia in modo automatico per tutti i messaggi dal 2016, mentre Telegram no.
Le chat su Telegram sono criptate solo se decidi tu di attivare l’opzione “chat segreta” per ognuno dei tuoi contatti.
Ma se qualcuno al di fuori della tua lista dei contatti ti scrive, la vostra chat non è sicura, anche se avevi attivato l’opzione per tutte le persone che conosci. Lo stesso vale per i gruppi e i canali Telegram che non sono criptati di default.
Se trovi un gruppo o un canale cercando tra le parole chiave nel motore di ricerca della app, c’è ampia possibilità che le comunicazioni al loro interno non siano sicure.
Telegram conserva i messaggi in “chat cloud”, che l’azienda dice possono essere analizzate da “algoritmi automatizzati” per prevenire phishing o spam. Un’indagine di Motherboard nel 2018 ha però rivelato che in Germania la polizia ha spiato i messaggi nei gruppi di Telegram per anni.
Contemporaneamente, il fondatore Pavel Durov continua a dire che la privacy è un diritto umano fondamentale, e a parlare della rivalità tra Telegram e WhatsApp come se fosse una battaglia tra il bene e il male.
“La maggior parte degli utenti sono ancora tenuti in ostaggio dall’impero di Facebook/WhatsApp/Instagram,” ha scritto Durov in un blog post nel 2019 in cui parlava di perché WhatsApp non sarà mai un’app sicura. “O noi, o il monopolio di Facebook. O la libertà e la privacy, o l’avidità e l’ipocrisia,” concludeva.
2.Telegram ha accesso ai tuoi contatti e metadata
Prima di scrivere a chiunque su Telegram, devi concedere alla app l’accesso alla tua lista contatti, come su WhatsApp. Ogni contatto viene poi copiato e salvato dalla app, affinché possa mandarti una notifica quando qualcuno che conosci si iscrive a Telegram, e “mostrare il suo nome nelle notifiche,” come si legge nei termini della app.
Questo però permette alla app di raccogliere dati di persone che non si sono mai iscritte a Telegram. Altre app, come Signal, hanno trovato un modo per raccogliere questi dati ma anche di anonimizzarli nel processo.
Come WhatsApp, anche Telegram raccoglie metadati—compreso il tuo indirizzo IP e il tipo di dispositivo che usi—e li conserva per un anno. Gli indirizzi IP possono essere usati per tracciare utenti singoli e persino i loro spostamenti.
3. Telegram tollera i neo-nazi e le teorie del complotto
Dopo essere stati buttati fuori da Facebook, Instagram e YouTube, molti gruppi di teorici del complotto e di estremisti di destra hanno trovato una casa sicura su Telegram.
La piattaforma al momento ospita negazionisti del COVID-19 in Germania, che spesso trovano terreno comune con rappresentanti di altre ideologie estremiste, come anti-semiti, o seguaci di QAnon.
L’organizzazione tedesca per la protezione dei minori ha inoltre stilato un report analizzando 206 campioni di contenuto considerati illegali per la legge tedesca, tra cui negazionismo dell’Olocausto e incitamento all’odio. Hanno scoperto che nell’89% dei casi Telegram non aveva saputo rimuoverli.
Il fondatore Durov è un grande sostenitore della libertà di espressione. “Telegram non ha mai ceduto alle pressioni delle autorità che volevano farci obbedire alle regole della censura politica,” ha scritto in un post sul blog.
Eppure, Telegram ha cooperato con le autorità in passato, in particolare con l’Europol, rimuovendo oltre 200.000 account legati all’ISIS… Tutto questo è un controsenso, non trovi?
4.I gruppi e i canali su Telegram non sono sicuri
I gruppi e i canali su Telegram sono molto utili per mobilitare ampi gruppi. Possono ospitare centinaia di migliaia di account, godere di tanto spazio su cloud dove condividere video e file audio (ritorniamo al discorso delle foto intime di persone vittime di revenge porn), e offrono il semi-anonimato ai loro utenti.
Ecco perché Telegram è stato usato da attivisti di importanti movimenti di protesta come a Hong Kong e in Bielorussia, e Durov ci tiene molto a ricordarcelo.
Ma stando al sito di notizie sul mondo della tecnologia ZDNet, diversi ingegneri informatici a Hong Kong hanno avvertito i manifestanti nel 2019 di non usare la piattaforma perché i loro dati non erano al sicuro.
Anzi, esistono tutorial online che mostrano come estrarre le informazioni di un utente da gruppi o canali Telegram -compreso nome, cognome e messaggi- con conoscenze basilari di programmazione.
5. I bot possono nascondere malware
Una potenziale minaccia per chi usa Telegram è rappresentata dai bot, ovvero le chat automatiche assenti su WhatsApp e da poco approdate anche su Facebook Messenger.
Questi programmi sono in grado di svolgere molteplici funzioni, inviare gif e immagini, consigliare musica, ordinare cibo, tracciare pacchi ordinati su Amazon…
E se da una parte possono essere molto utili e facili da usare, possono anche nascondere malware e altri software dannosi.
Sulle app di messaggistica riconoscere un bot sicuro da uno pericoloso non è semplice come sul web. Potremmo, ad esempio, iniziare a interagire con un bot per acquistare un nuovo paio di scarpe ed essere derubati dei dati della carta di credito o di altri dati personali. Senza considerare che su Telegram tutti gli sviluppatori possono creare e rendere disponibili i propri bot ad altri utenti.
Come puoi cancellare il tuo account Telegram?
Se vuoi eliminare il tuo account Telegram, ricorda che non basta soltanto disinstallare l’app. Il primo passo che devi compiere è quello di collegati a questa pagina Web, digitare il tuo numero di telefono (quello con cui ti sei registrato al servizio) completo di prefisso internazionale locale (in Italia è +39) nell’apposito campo vuoto a schermo e cliccare sul bottone Next.
Nella nuova pagina che a questo punto ti viene mostrata, digita il codice che ti è stato inviato su Telegram dal team stesso del servizio e digitalo nel campo vuoto sottostante la dicitura Confirmation Code dopodiché pigia sul pulsante Sign In.
Per concludere, compila la casella vuota che si trova sotto la dicitura Why are you leaving? specificando le motivazioni che ti stanno spegnendo ad abbandonare l’uso di Telegram e clicca su Done.
Tieni comunque presente che cancellare l’account Telegram non significa solo non apparire più nei sistemi del servizio ma anche che tutti i messaggi inviati e ricevuti sino a questo momento, i gruppi di cui fai parte, i bot utilizzati ed i canali seguiti non saranno più associati al tuo numero di telefono e/o al tuo nome utente.
Soltanto dopo questi passaggi potrai disinstallare l’app dal tuo telefono come fai solitamente.
In conclusione, possiamo dire che per quanto non esista nessun’app perfetta, Telegram non è una gran scelta per chi vuole che le proprie comunicazioni siano al sicuro e se si ha a cuore la propria privacy.
A cura di Laura Imperato
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