In un mondo così virtuale, vogliamo sempre più che i nostri figli si appassionino alla lettura e sempre prima, ma quali sono le regole d’oro per guidare il bambino nella sfida della lettura, facendolo divertire e non annoiare? In questo articolo ci sono degli spunti che potrebbero fare al caso vostro.
1.Individuare il giusto livello di difficoltà da cui partire:
È importante che il bambino sperimenti sia un senso di sfida, che un buon grado di soddisfazione: se la storia è troppo difficile, o fuori dalla sua portata, si rischia di fargli provare frustrazione e rabbia; se è troppo facile, o poco stimolante, si rischia di annoiarlo.
2.Il rito della lettura:
È importante che la lettura inizi a far parte della routine genitore-figlio. Può essere una volta al giorno, ogni due giorni o ogni settimana: la domenica mattina a colazione, la sera subito dopo cena, il sabato pomeriggio dopo la merenda. Eliminate tutte le distrazioni esterne, pensieri e preoccupazioni, mettetevi comodi e dedicatevi esclusivamente alle pagine che avete in mano.
3.Lasciatevi “prendere” dalla lettura: emozioni e divertimento
Il ruolo dell’adulto è fondamentale per la riuscita dell’attività. La gioia, il divertimento, la creatività sono gli ingredienti per coinvolgere il bambino e aprire la sua mente. Altrettanto importante sarà, per il genitore, avere la capacità di fermarsi in tempo, perché l’attenzione dei bambini ha una durata molto limitata.
4.Un pizzico di fantasia!
Quando i bambini sono piccoli, e ancora non sanno leggere, il modo migliore per aprire loro le porte del mondo della fantasia e del racconto sono le fiabe. Che siano piccole filastrocche, canzoncine recitate o la favola letta prima di andare a dormire, non importa.
Quello che conta è cercare di aprire la mente dei bambini a un mondo infinito, pieno di magia, incanto e felicità; in questo modo si contribuisce all’ arricchimento della loro fantasia e aumentano le possibilità che, non appena sapranno leggere, saranno gli stessi bambini a chiedere di leggere un libro. Per molto tempo le favole sono state una tradizione più orale che scritta e non per questo suscitavano meno interesse.
Anzi, alcuni esperti raccomandano di raccontare le fiabe anche quando il bambino sa leggere, proprio perché la lettura ad alta voce permette ai bambini di immaginare, di affrontare un percorso di ricostruzione astratta attraverso il quale i piccoli raffigurano mentalmente ciò che viene loro raccontato.
5.L’importanza della voce per scandire sillabe e parole
Per il bambino molte parole e le frasi sono semplicemente un insieme di lettere o sillabe. Sarà fondamentale, quindi, il supporto di un adulto sia per la pronuncia corretta della singola parola, sia per l’intonazione dell’intera frase e per la comprensione del testo. È importante, quindi, dapprima dargli la soddisfazione di leggere in autonomia la parola. Poi ripetere per lui la parola letta, facendo molta attenzione a collocare l’accento sulla sillaba corretta. Una volta che il piccolo ha letto tutte le parole che compongono la frase, la si rilegge facendo attenzione a dare la corretta intonazione della voce, per aggiungere coloritura al testo e facilitarne la comprensione.
6.Rileggere insieme tutta la storia:
Una volta letta l’ultima parola dell’ultima frase, rileggete insieme la storia dall’ inizio. Ora che il piccolo ha preso confidenza con le parole, può concentrarsi sul significato del testo che ha letto.
Dopo aver riletto la storia da capo, provate a divertirvi con delle attività che richiamino la storia, per rafforzare la comprensione di ciò che è stato letto.
7.A caccia di libri fuoriporta!
Recarsi frequentemente in biblioteca e/o in libreria consente al bambino di entrare ancor più in sintonia con il mondo dei libri: spesso le biblioteche comunali organizzano attività e momenti di lettura con i bambini. Il nostro consiglio è quindi quello di andare in questi luoghi quando possibile, anche se il bambino è ancora piccolo e sembra non mostrare interesse. Se invece vi recate in libreria, identificate il reparto bambini, con le letture suddivise non solo in base al genere ma anche a seconda dell’età, e lasciate che siano loro a scegliere. Non importa se inizialmente si orienteranno sulla copertina più colorata o su quella che cattura maggiormente la loro attenzione; con il tempo impareranno sempre di più a selezionare quali sono le letture e i generi che prediligono.
8.A loro la scelta!
Quando i bambini si avvicineranno alla lettura è poi fondamentale non obbligarli mai a leggere qualcosa per cui non mostrano interesse, così come è controproducente imporre ai piccoli di leggere qualcosa con cadenze serrate. Come in tutti gli altri ambiti, cercate di rispettare le scelte dei bambini anche in fatto di lettura.
Se è consigliabile far scegliere ai bambini la tematica, è altresì utile cercare di proporre loro generi differenti: per esempio se al piccolo piacciono le ruspe cerchiamo per lui libri descrittivi sulle ruspe ma anche storie che abbiano come protagoniste le ruspe, così da stimolare anche la memoria narrativa.
9.Uno spazio tutto suo!
Il vostro bimbo dovrebbe poter accedere liberamente ai suoi libri, quindi è importante per lui avere una piccola libreria così da sceglierli in autonomia, sfogliarli, impilarli, utilizzarli per le costruzioni. Insomma, deve essere una cosa sua, non nostra.
10.I bambini sono il riflesso dei loro genitori!
Le buone abitudini si imparano in famiglia, quindi un bambino che ha due genitori appassionati lettori sarà certamente più invogliato ad aprire un libro e a trovare nella lettura una fonte continua di piacere.
Quanto tempo dedichiamo alla lettura?
Cercate di leggere almeno 15-30 minuti al giorno ai vostri bimbi: meglio un momento fisso, così che sia inserito all’interno della routine della giornata.
Quanto è utile un libro per un bimbo di pochi mesi?
Una domanda che le mamme spesso si pongono è: che senso ha proporre un libro a un bambino di sei mesi quando questo è più interessato a metterlo in bocca che a leggerlo?
La risposta è assolutamente che sì, ha senso: il piccolo in questo modo ha comunque in mano un oggetto con cui familiarizzare.
Se in quella fase la bocca è l’organo sensoriale privilegiato, in una fase successiva lo sarà la vista. La classica frase “non si mette in bocca” non ha assolutamente senso: è come metterci davanti a un panorama stupendo e dirci non si guarda, si annusa solo.
Dalla teoria alla pratica!
Leggere è una bellissima passione e trasmetterla ai bambini è una delle cose migliori che un genitore possa fare per crescere un adulto libero, ricco di spirito critico e consapevolezza, dotato di elasticità e di apertura mentale. Il buon esempio, come tutte le cose, va dato in famiglia, ma ciò nonostante i genitori possono mettere in pratica queste strategie per aiutare i bambini a trovare nella lettura svago, divertimento e riflessione.
A cura di Laura Imperato
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