L’analisi
Troppi cambi? Troppa confusione? Poca grinta? Poche idee? Poche motivazioni?
Manca la testa, manca la fame, manca la continuità.
È incomprensibile aver perso così e lo è ancora di più dopo il risultato di Roma.
Il mix di ipotesi è completo ma la vera chiave di lettura la possiamo trovare nella grande applicazione dei ragazzi di Andreazzoli che conquistano tre punti pesantissimi in chiave salvezza schierando un 3-5-2 con Farias e Caputo in attacco.
Sugli esterni Di Lorenzo e Pajac con Traorè, Bennacer e Krunic in mezzo al campo. In difesa Maietta, Silvestre e Veseli. Ottimo Di Lorenzo, un predestinato.
Con la testa alla Coppa?
Turn over per Ancelotti che risponde con un 4-4-2 con Ounas e Milik in avanti. A centrocampo Allan e Zielinski con Callejon e Younes esterni. Malcuit e Mario Rui terzini e Koulibaly e Luperto a difesa di Meret.
Proprio il portiere è l’unico a salvarsi. Il giovane galleggia ben oltre la soglia della sufficienza: senza le due uscite su Caputo e Farias il parziale per il Napoli sarebbe stato più pesante. In più, sul primo gol, la deviazione lo spiazza del tutto , incolpevole.
Il peggiore OUNAS potrebbe fare davvero la seconda punta e segnare anche tanto ma invece perde l’ennesima occasione . Ounas ritorna a perdersi nei suoi ghirigori.
Intanto la Juventus vola a +18 e già domenica potrebbe festeggiare con largo anticipo la conquista dello scudetto ormai prossimo.
Unica nota per il Napoli l’età media in campo 25 anni e mezzo con il solo Callejon ultratrentenne.
Intanto Kalidou Koulibaly sui social ha così dichiarato «Non abbiamo giocato ai nostri soliti livelli. Sconfitta meritata e che fa rabbia. La analizzeremo per non ripetere più gli stessi errori».
Preoccupati dal ko soprattutto i tifosi in vista dell’impegno contro l’Arsenal in Europa League.
La Coppa è un obiettivo…anzi è purtroppo il solo obiettivo!
D.Coppola